“Quello trascorso è stato senza un dubbio un fine settimana ad alto tasso di partecipazione. Il congresso provinciale del Popolo della Libertà, con 1100 votanti su 1600 iscritti, molti dei quali provenienti dalla provincia in un giorno di freddo e di neve, e le primarie del centrosinistra in città – seppure con la scelta discutibile di allargare il corpo elettorale anche a chi non avrà diritto di voto alle amministrative, come extracomunitari e minorenni – permettono di svolgere una considerazione unica sulla voglia di partecipazione. Ritengo infatti che questa sia la migliore risposta a chi paventa un distacco assoluto della società civile dalla politica e dai partiti: solo quando manca la politica, l’antipolitica ha la meglio”. Lo sostiene Tommaso Foti, coordinatore provinciale del Pdl appena riconfermato.”Le primarie del centrosinistra vedevano in lizza 5 candidati su 6 sostenuti dai partiti e l’unico che si era dipinto come esponente civico ha ottenuto un numero limitato di consensi.
Fatta questa doverosa premessa su politica e ruolo dei partiti, ritengo che la fazione vincitrice del PD non possa cantare vittoria. Il candidato Dosi, massima espressione di un blocco di potere istituzionale (Deputato, Assessore e consigliere regionale, Sindaco e Assessori PD di Piacenza, solo per ricordare i principali) che si è speso in forze nella corsa elettorale, risulta scelto da non più del 40% della coalizione di centrosinistra. Altro che Sindaco in pectore, quindi, Dosi dovrà conquistarsi la maggioranza all’interno del proprio schieramento, che – massimamente composto dalla sinistra – ha ritenuto lo stesso inadatto a interpretarne progetti e istanze. Da ciò il PDL deve trovare spinta ed entusiasmo espressi sabato al congresso e scendere in campo con determinazione per affrontare una competizione elettorale con buone possibilità di vittoria. Nelle prossime settimane sarà nostro compito attrezzarci al meglio e confrontarci con gli alleati di sempre, con i quali condividiamo valori e comune sentire, al fine di giungere alla composizione di un’alleanza naturale che sconfigga il blocco di potere e la coalizione di sinistra-centro. Il PDL chiederà, tramite le elezioni primarie, l’indicazione agli elettori piacentini del candidato più gradito, salvo una convergenza comune su un unico nominativo. Con riferimento, infine, al voto del consigliere comunale Stefano Frontini alle primarie del centrosinistra, la cui ininfluenza ai fini del risultato finale è indiscutibile, pur valutandone l’aspetto spiccatamente provocatorio e per certi versi goliardico, è e rimane un errore politico, anche in relazione alla asserita (dalla sinistra) e dallo stesso negata sottoscrizione dei punti programmatici del PD. Non ho dubbi che in questo caso sia stata carpita la sua buona fede, ma ciò costituisce un esimente e non certo un azzeramento del predetto errore politico”.