“Si al ritorno di Carovane a Piacenza ma purché abbia ricadute sul territorio”. La proposta è stata avanzata da Gianni D’Amo, candidato alle Primarie del Partito Democratico il quale, tra precisazioni e distinguo, ha comunque rilanciato l’idea che la nota rassegna culturale torni ad animare la città e non solo.
Un progetto, quello di Carovane, che aveva ricevuto in passato anche riconoscimenti istituzionali e che, nonostante il tempo passato, sembrerebbe ancora vivo nel ricordo dei piacentini.
“Credo che in questa politica degli eventi di fine estate, che caratterizza un po’ tutte le città italiane, vadano privilegiate le energie e le intelligenze che nascono dal territorio e che producono ricadute sul territorio anche quando l’evento è finito” ha sottolineato l’animatore di Città Comune, che ha poi precisato, ampliando lo spettro del discorso: “In questo senso andrebbe fatta una riflessione su Carovane, così come andrebbe fatta in modo serio e non apologetico sul Festival del Diritto”.
L’elemento che consentirebbe a Carovane di rinascere, sempre secondo Gianni D’amo, sarebbe quello “di saper ascoltare un lavorio che nasce dal territorio e destinato a proseguire anche dopo avendo delle ricadute. Non ha importanza, in questo senso, la geografia dei temi, quanto invece il distinguersi dai progetti preconfezionati da strutture nazionali, che ormai sono presenti in tutte le città italiane”.
In conclusione D’Amo, per evitare di incorrere nelle classiche “sparate” preelettorali, ha chiosato: “Non voglio fare l’annuncio: Rifacciamo Carovane, perché tradirebbe quello che voglio dire. Il senso è invece: Portiamo a sintesi il fermento cittadino, tutto ciò che abbia radici nella città, cioè quel fiume carsico pronto ad emergere, a venire in superfice e dire la sua”.
Nel frattempo il prossimo appuntamento che vedrà protagonista Gianni D’Amo è quello di sabato 21 gennaio alla sala “Giordano Bruno”. Un incontro intitolato “Arti & Mestieri. Fare cultura a Piacenza oggi, tra fermenti e sollecitazioni, ostacoli e battute d’arresto”. Artisti, intellettuali, animatori culturali si confrontano tra loro su presente e futuro della nostra città. E qui D’Amo potrebbe ribadire il suo pensiero su Carovane.