“Il calcio ha sempre più bisogno di un ritorno alla passione che lo anima dalle origini”. Parola di Rino Lavezzini, allenatore da oltre 35 anni, con alle spalle una lunga serie di squadre guidate con quel “fuoco sacro” che lo ha caratterizzato sin dagli esordi, nel lontano 1985 sulla panchina del Polesine. Lavezzini, in serata, sarà ospite dell’incontro al Barino a Piacenza dalle ore 21, dove verranno presentati due volumi che presentano storie di gente in movimento, di ricerca della felicità nello spostamento, voluto o dovuto. Per questo lo abbiamo raggiunto telefonicamente, poco prima dell’allenamento che ancora attende come un ragazzino all’esordio e abbiamo chiacchierato con lui della sua carriera (che lo ha visto “emigrante” all’estero anche in Lituania e Romania) del mondo del calcio oggi (dove i cosiddetti “buoni”, come Sergio Volpi che lui fece esordire devono sempre andare in campo) e della situazione del Piacenza che sta seguendo da buon appassionato. E alla domanda: “Ma se la dovessero chiamare a guidare il Piacenza, nonostante le difficoltà, accetterebbe?” Rino Lavezzini, pur emulando i ben più famosi ed elusivi allenatori di massima serie è sembrato avere le idee chiare su come dovrebbe comportarsi un mister in questa drammatica situazione. (L’intervista completa a fondo pagina).
Carriera Rino Lavezzini
Inizia la carriera di allenatore al Polesine nel 1985, per poi passare al Soragna.
Dal 1987 al 1991 allena nei settori giovanili del Fiorenzuola, Fidenza e Parma.
Nel 1991 diventa allenatore del Montevarchi, con cui giunge al terzo posto nel Girone B della Serie C2 1991-1992 e l’ottavo in quella successiva.
Passa nel 1993 alla Carrarese, che militava in Serie C1, venendo esonerato la stagione seguente.
Nel febbraio 1995, viene assunto alla guida del Giorgione, club con il quale retrocede al termine dei play out della Serie C2 1994-1995.
Nel 1995 passa al Pontedera, venendo esonerato.
Nel 1996, a stagione in corso, diviene allenatore del Catanzaro, club con il quale non conclude la stagione.
Nel 1997 passa alla Massese, che militava nel Campionato Nazionale Dilettanti 1997-1998, subendo un altro esonero.
Torna ad allenare in Serie C2 nella stagione seguente, venendo chiamato a stagione in corso al Mantova con i quali raggiunge il terzo posto del Girone A, perdendo nei play off contro il Prato. Viene esonerato dal club lombardo nel corso della stagione seguente.
Nella stagione 2000-2001 viene chiamato alla guida del Viareggio, club nel quale viene esonerato, richiamato sulla panchina e nuovamente esonerato.
Nella stagione 2001-2002 viene chiamato a stagione in corso alla guida della neopromossa Poggese, subendo in seguito un nuovo esonero.
Dal 22 settembre 2002, guida insieme a Vincenzo Torrente il Genoa che militava in Serie B, che al termine della stagione retrocederà in Serie C1 ma verrà ripescata a seguito del Caso Catania. Rimasto nella società rossoblu, Lavezzini sarà posto alla guida della Primavera.
Nel 2004 si trasferisce in Lituania alla guida del Sūduva Marijampolė, militante nella A Lyga 2004, con cui ottiene il settimo posto. Guiderà il club lituano sino al maggio 2005.[3]
Al termine dell’esperienza estera torna in Liguria, alla guida della Lavagnese, militante il Girone E della Serie D 2005-2006, club dal quale verrà esonerato nel novembre 2005 dopo il pareggio per due a due contro il Cascina.
Nel 2006 torna all’estero, in Romania, alla guida del Petrolul Ploieşti. Con i rumeni ottenne il terzo posto della Serie I nella Liga II 2006-2007.
Ritorna in Italia per guidare la primavera del Livorno e dal febbraio 2009 alla Carrarese, con cui ottiene il nono posto del Girone B della Lega Pro Seconda Divisione 2008-2009. Lasciato nell’estate il sodalizio toscano, che gli aveva offerto un posto da responsabile dell’area tecnico per il desiderio di continuare ad allenare, vi torna a novembre dello stesso anno, richiamato per sostituire il dimissionario Salvatore Mango. Il ritorno a Carrara non è dei più fortunati, poiché viene esonerato nel febbraio 2010.[9]
Nel 2010 diviene allenatore della Primavera del Vicenza Dal luglio 2011 è direttore tecnico del settore giovanile dell’Associazione Calcio Pisa 1909.
L’APPUNTAMENTO DI QUESTA SERA:
Storie di gente in movimento, di spostamenti, di ricerca della felicità, per forza o per volere. Questi i temi dell’appuntamento che la Pro Loco di Castel San Giovanni ha organizzato per giovedì 17 novembre, alle 21 presso Il Barino a Piacenza. Durante l’incontro verranno presentati due saggi, che saranno raccontati direttamente dagli autori, che permetteranno di analizzare il fenomeno del pendolarismo. Il primo sarà “Dove finisce Milano. Nebbia, pendolari e altre storie”, dalla penna del giornalista sportivo Lorenzo Franzetti. Il secondo sarà “Ai confini dell’Impero. Storie di emigrazione del calcio italiano” a cura di Mauro Corno, accompagnato nella presentazione da Rino Lavezzini, ex allenatore del Suduva (Lituania), del Genoa e di tante altre squadre.