Al Comunale la Filarmonica Arturo Toscanini diretta da Roberto Abbado

Con un concerto tutto dedicato al romanticismo di Liszt, Wagner e Brahms, per grande orchestra sinfonica, prosegue sabato 12 novembre la Stagione Concertistica del Teatro Municipale. L’appuntamento è per le 20.30 con la Filarmonica Arturo Toscanini diretta da Roberto Abbado. Figlio di Marcello e nipote di Claudio, vincitore del premio Abbiati nel 2008, Roberto Abbado si è perfezionato con Franco Ferrara. È stato l’unico studente nella storia dell’Accademia di Santa Cecilia a essere invitato a dirigerne l’orchestra. Direttore stabile dell’orchestra della Radio di Monaco di Baviera (1991 -1998), alla guida delle più importanti orchestre del mondo e con i più celebri solisti, il suo vasto repertorio comprende i maggiori capolavori sinfonici e numerose opere liriche.

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Al Municipale si cimenterà con tre brani di grande fascino i cui autori sono legati dal fatto di appartenere alla stessa temperie culturale, il romanticismo, e di operare nella medesima area geografica. Due di questi Liszt e Wagner, accomunati anche da vincoli di parentela oltre che da reciproche vicinanze stilistiche.

Aprirà il concerto Orpheus poema sinfonico n. 4 di Liszt, ispirato da un vaso etrusco della collezione del Louvre, raffigurante il primo poeta musicista, la cui partitura tuttavia non è sostenuta da un vero e proprio programma. L’unico elemento che ha un certo riferimento alla mitologia è la presenza delle arpe che rappresentano lo spirito di Orfeo. Seguirà Preludio e Morte di Isotta di Wagner, vale a dire l’inizio e la fine del Tristano e Isotta, due pagine estremamente rappresentative di tutta l’opera, che ne condensano in modo efficace il significato più profondo conducendo l’ascoltatore nelle più struggenti sensazioni di una passione d’amore violenta e totale.

Nel Preludio compaiono, infatti, tutti gli elementi che la caratterizzano: la sfuggente inquietudine armonica, sostanziata di un cromatismo avvolgente e infiammato, la tensione dilatata della melodia «infinita», ossia di una melodia continuamente ruotante intorno a un centro mobile e differito, la maestria straordinaria della strumentazione, l’estrema escursione e libertà dinamica. Al Preludio “Lento e langunte” segue il canto estatico di morte di Isotta, basato sulla trasfigurazione di un motivo apparso alla fine del duetto del secondo atto, nel momento solenne del commiato dei due amanti. Qui si svela come canto di morte e, insieme, superamento della morte stessa attraverso l’amore e annullamento della separazione terrena imposta dal tragico destino. Nella versione orchestrale, senza la voce, il canto di Isotta si fa più duro e smaterializzato, l’anelito infinito della melodia verso un punto di riposo finale (quell’accordo di si maggiore che Strauss giudicò «l’accordo meglio strumentato di tutta la storia della musica»), ancora più teso e luminoso. La prodigiosa unità della concezione musicale risalta in tutta evidenza in questo naturale accostamento di inizio e fine, riuscendo a comunicare in modo impressionante il senso di una compiutezza organica immanente nelle smisurate architetture dell’opera.

Nella seconda parte della serata sarà eseguita la Sinfonia n.1 in do minore che Brahms scrisse nel 1862. Erano trascorsi, tra l’altro, 17 anni dalla Nona di Beethoven che, non a caso, viene riecheggiata nell’ultimo movimento. «Anche un asino se ne sarebbe accorto», commentava a tal proposito Brahms, non senza ironia.

ROBERTO ABBADO

Nato da una famiglia di musicisti, ha studiato direzione d’orchestra con Franco Ferrara presso il Teatro La Fenice di Venezia e l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma. È stato direttore d’orchestra principale della Münchner Rundfunkorchester ed è salito inoltre sul podio della Royal Concertgebouw, dell’Orchestre National de France, dell’Orchestre de Paris, della Dresden Staatskapelle, della Gewandhaus Orchester Leipzig, della Israel Philharmonic, per nominarne solo alcune. In Italia è impegnato principalmente con le Orchestre del Teatro alla Scala, del Maggio Musicale Fiorentino, dell’Orchestra Nazionale della Rai e dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Molto richiesto negli Stati Uniti, vi ha debuttato nel 1991 con la Orchestra of St. Luke’s al Lincoln Center di New York. Attualmente collabora principalmente con la St. Paul Chamber Orchestra, dove ricopre anche il ruolo di Artistic Partner. Dirige inoltre regolarmente le orchestre di Boston, Philadelphia, Chicago, Atlanta, St. Louis, San Francisco e Houston. Attivo anche sul versante operistico, ha diretto numerose produzioni e prime rappresentazioni assolute in alcuni fra i più prestigiosi teatri del mondo. Fra gli impegni più importanti si segnalano: La Gioconda e Lucia di Lammermoor al Teatro alla Scala, I Vespri Siciliani alla Wiener Staatsoper, L’amore delle tre melarance, Aida e La traviata alla Bayerische Staatsoper di Monaco, Le Comte Ory, Attila, I Lombardi alla prima crociata e Phaedra di Henze al Maggio Musicale Fiorentino, Simon Boccanegra e La clemenza di Tito al Teatro Regio di Torino, La donna del lago all’Opéra de Paris, Fedora al Metropolitan di New York, Ermione e Zelmira al Rossini Opera Festival di Pesaro. Riconosciuto a livello internazionale come uno dei maggiori interpreti della musica moderna e contemporanea, ha diretto frequentemente pagine musicali del ventesimo secolo di compositori quali Luciano Berio, Salvatore Sciarrino, Luca Francesconi, Fabio Vacchi (del quale ha diretto la prima rappresentazione assoluta di Teneke al Teatro alla Scala nel 2007), Pascal Dusapin, Henri Dutilleux, Olivier Messiaen, Alfred Schnittke, Hans Werner Henze, John Adams. La sua discografia include opere, concerti e musica sinfonica, comprese le pluripremiate incisioni de I Capuleti e i Montecchi e di Tancredi. Fra i suoi dvd figurano titoli quali Fedora (con Mirella Freni e Placido Domingo dal Metropolitan), Ermione dal Rossini Opera Festival di Pesaro e il Concerto di Capodanno 2008 dal Teatro La Fenice di Venezia. Nel 2008 ha vinto il premio “Franco Abbiati”, assegnatogli dall’Associazione Nazionale Critici Musicali Italiani, come “Direttore d’orchestra dell’anno”.