“La nuova Politica agricola comune porterà all’Italia il 6,8 per cento in meno dei finanziamenti in sei anni (meno 18 per cento calcolando l’inflazione), privilegerà l’estensione territoriale rispetto al valore delle produzioni, accoglierà la sfida dell’ambiente producendo nuova carta e più burocrazia”. Sono le critiche alla programmazione agricola comunitaria 2014-2019 emerse dal convegno Lega Nord di ieri sera all’auditorium comunale di Podenzano. Al tavolo gli esponenti del Carroccio di ogni livello istituzionale, dal parlamento alla Provincia, passando per la Regione. L’evento è stato organizzato dalla sezione leghista locale e introdotto dal capogruppo di minoranza Elena Murelli e dalla militante Silvia Testa. L’assessore Filippo Pozzi ha spiegato che la nuova Politica agricola comune (Pac) assorbirà il 40 per cento del totale dei finanziamenti europei”. Il 15 ottobre scorso da Bruxelles è arrivata la prima bozza d’indirizzo per la programmazione dei prossimi sei anni, a decorrere dal 2014. “La proposta ci lascia molto scontenti – ha sottolineato Pozzi – perché, in forza della scelta della commissione di livellare l’entità degli aiuti, si penalizzerà la nostra agricoltura d’eccellenza”. “Il vantaggio – ha spiegato l’assessore – sarà dei nuovi Paesi emergenti, tra cui la Romania del commissario Dacian Cioloş”. La Lega – hanno fatto notare i presenti – fin dall’inizio aveva criticato la scelta di un’Europa troppo allargata. La scelta di “privilegiare l’estensione sulla qualità” finirà così per limare risorse all’Italia, terza nelle perdite, dopo Belgio e Olanda. Dell’impianto europeo Pozzi ha criticato, in particolare, i criteri eccessivamente restrittivi per accedere ai contributi del greening, l’agroambiente. Almeno tre monocolture, la presenza di prati permanenti e altri limiti imposti appaiono troppo vincolanti “per un’agricoltura che, se ben fatta, riteniamo rappresenti di per sé l’attenzione all’ambiente”. Pozzi condivide la richiesta dell’Emilia Romagna di “inserire le zone sottoposte alla direttiva nitrati tra quelle eleggibili per gli aiuti di greening”. Più in generale, l’auspicio è che la nuova Pac valorizzi di più le produzioni ad alto valore aggiunto. “Vorremmo – ha precisato Pozzi – che fosse previsto un margine di intervento per gli Stati membri per premiare le produzioni di valore”. Incentrato sullo sviluppo sostenibile dell’agricoltura l’intervento di Angelo Alessandri, presidente della commissione Ambiente della Camera che, da Podenzano, ha lanciato un appello: “Stop a nuove aree urbanizzabili nei Psc”. Il deputato leghista ha espresso parole critiche sul ruolo storicamente giocato dall’Italia nell’indirizzo delle politiche agricole comunitarie. “L’agricoltura è un gigante a casa nostra e un nano in Europa – ha detto –. Questo perché in passato in Europa è mancato il sistema Italia”. A detta del parlamentare il Paese si è sempre presentato a Bruxelles “frammentato, in partiti, lobby, sindacati, diviso tra chi produce e chi commercializza”. Il consigliere regionale Stefano Cavalli ha annunciato il nuovo fronte di battaglia, aperto da oggi in Regione. “Diciamo no all’Igp all’aglio cinese. Abbiamo preparato una risoluzione ad hoc, l’obiettivo è ottenere il consenso unanime. Questa dev’essere una battaglia di tutti, per il territorio”. Cavalli ha ricordato il risultato – frutto del dialogo bipartisan e della collaborazione con le associazioni di categoria – ottenuto l’anno scorso “per garantire un più equo sistema di smaltimento delle vinacce”. Agricoltura come leva di marketing territoriale nella relazione dell’assessore provinciale Maurizio Parma che, tra le scelte promozionali della Provincia, ha citato il recente protocollo d’intesa siglato con Autogrill e il consorzio Piacenza Alimentare per la creazione di “punti Piacenza” nelle stazioni autostradali. “Sei quelle interessate – ha detto – lungo le direttrici Milano Bologna e Torino Brescia, per 4milioni e mezzo di potenziali turisti, ogni anno. Un modo molto intelligente per avvicinare un pubblico molto vasto che ogni giorno attraversa la nostra provincia”. La sfida è “partire dalle tipicità per generare aspettativa e curiosità nei confronti del territorio che le ha generate”. A seguire, il consigliere provinciale Enzo Varani ha rimarcato un tema caro alla Lega: l’etichettatura obbligatoria d’origine, come condizione necessaria di “trasparenza, di corretta concorrenza e di valorizzazione e tutela della qualità”. Il coordinatore della commissione Agricoltura del Carroccio, Paolo Morini ha illustrato l’attività della commissione, “organismo, aperto, per l’ascolto dei problemi dei nostri agricoltori e lo studio delle possibili soluzioni, con l’ausilio della competenza di tecnici ed esperti di settore, nostri validissimi collaboratori”.