Marco Mazzoli scende ufficialmente in campo per le primarie del centrosinistra. Si dice a favore di un’amministrazione comunale che sappia ascoltare, «è un impegno che prendo fin d’ora». Promette una sensibilità particolare per le fasce deboli, l’assoluto rispetto per l’esito del referendum sull’acqua pubblica, la nascita di un osservatorio sul disagio femminile, un’attenzione rilevante alle politiche ambientali, un dialogo aperto da subito con i commercianti.
Ritiene inoltre che l’adozione del Psc «vada rimandata, perché è necessario un percorso meditato e condiviso, e l’opinione pubblica deve potersi formare un’idea serenamente e senza condizionamenti né pressioni di lobby».
Ecco le principali linee guida del manifesto del professor Mazzoli, musicista ed economista dell’Università Cattolica. Da ieri sera, dopo la prima «riunione operativa» convocata nella sala del vicolo del Pavone, Mazzoli è ufficialmente in pista per le primarie del centrosinistra (che si terranno a gennaio). Scende in campo «per unire e per vincere – afferma sicuro – i perdenti sono altrove, sono quelli che chiudono le porte alla società civile». Di fronte a lui amici ed esponenti politici noti. Alcuni di questi erano in sala quali sostenitori ufficiali, come Carla Antonini (Sel) secondo la quale «Mazzoli può davvero diventare sindaco»; o come il giovane democratico Andrea Tagliaferri, «un “bersaniano” e non un “marianiano”», come sottolineare che il suo consenso non è confinato a una fetta del Pd. Ma c’erano anche politici semplicemente curiosi come l’assessore regionale dell’Idv Sabrina Freda, il collega del Comune Luigi Gazzola e gli amici del Partito Socialista. «Cerco il sostegno di tutto il centrosinistra senza preclusioni» ha fatto presente il neo candidato. Il quale ha parlato anche dei “rivali- amici” Gianni D’Amo e Umberto Fantigrossi, con i quali c’è il grosso rischio di pescare nello stesso “mare”. «Con D’Amo potremmo apparire in effetti simili, in realtà ci sono diversi aspetti che ci distinguono. Fantigrossi? Non condivido il fatto che sia rimasto equidistante. Io sono del centrosinistra sicuro». Possibilità di convergenze? Chissà. Per ora Mazzoli va avanti. Sospinto anche da quei 372 amici che nelle e-mail che gli hanno inviato sono stati chiari: «Marco, vai avanti».