“È possibile che anche a Piacenza succeda qualcosa, ma non diamo per scontato nulla. Il tracciato è abbastanza lungo, tutto è possibile. Sono contrario alla violenza, ma sono solidale con la giusta ribellione di chi si sente insultato da questa pagliacciata di regime”.
Così Roberto Montanari, segretario provinciale di Rifondazione Comunista, a poche ore dal passaggio del Giro della Padania nel territorio piacentino e a seguito dell’aggressione da parte di alcuni militanti di Rifondazione a ciclisti e forze dell’ordine, avvenuta nella giornata di ieri nel corso della seconda tappa.
Per non entrare nel Comune di Piacenza dopo il no del sindaco Roberto Reggi, i corridori percorreranno oggi i comuni immediatamente limitrofi alla città, partendo da San Nicolò per arrivare fino a Fiorenzuola.
Gli agenti della Digos e delle volanti saranno schierati fin da parecchie ore prima dell’arrivo dei ciclisti per prevenire azioni di protesta. Per evitare gli episodi di violenza avvenuti in Piemonte e Liguria, la questura ha approntato un piano speciale che prevede la tappa blindata dalle forze dell’ordine, impegnate lungo tutto il tragitto, fino all’arrivo a Salsomaggiore.
Il Giro transiterà anche a Castel San Giovanni. “L’amministrazione comunale è sempre sensibile alle manifestazioni sportive, come il Giro d’Italia e ha quindi accolto il Giro della Padania” ha affermato il vicesindaco Giovanni Bellinzoni.