Ernesto Carini vecchio militante Pd e presidente del consiglio comunale, attacca in una lettera il segretario provinciale del partito Vittorio Silva in merito all’affaire Bonaccini, in segretario regionale indagato a Bologna per abuso d’ufficio.
Il testo completo:
“Caro Vittorio Silva, hai fatto bene a telefonare al segretario regionale Stefano Bonaccini, ma credo che tu gli abbia detto le cose sbagliate.
Per quanto mi riguarda, non mi sento fra quanti gli danno sostegno, anzi sarebbe meglio per il Partito democratico a tutti i livelli se Stefano si dimettesse dagli incarichi che ricopre e facesse quello che pretende dagli altri.
Non credo di doverti ricordare che nei mesi estivi dellanno scorso nel mirino della fabbrica del fango cerano due persone capaci e stimate come Paolo Botti e Luigi Scaglioni, ai quali tu personalmente hai chiesto le dimissioni, che peraltro sono state date. A loro hai chiesto le dimissioni, a Bonaccini esprimi solidariet! Non capisco. Stefano Bonaccini quando viene da queste parti alza la voce e gli piace fare il pavone, tant che a Botti per il bene del Pd disse che avrebbe dovuto dimettersi anche solo in presenza di un semplice sospetto. Nel caso del segretario regionale c qualcosa in pi di un sospetto, c una lettera di un Tribunale consegnata dai carabinieri che dice: guarda che stiamo indagando su di te perchè pensiamo che tu abbia commesso alcuni reati.
A Botti non è mai arrivato alcun avviso di garanzia. Caro Vittorio, tu sai bene che quella che comunemente viene definita casta non fatta dai consiglieri comunali che vengono compensati con un semplice gettone e nemmeno dai parlamentari trattati con ben altro riguardo. La vera casta quella che si auto-protegge e che non rispetta le regole che impone agli altri. La gente normale ha impiegato un sacco di tempo ad accorgersi che Berlusconi era un disastro, ma dopo questa scottatura impiegher molto meno a capire che anche voi (in questo caso dovuto) gli state raccontando cose non vere. Perch tu ed Errani proteggete un indagato dopo aver condannato e fatto dimettere un altro iscritto al Pd che indagato non era nemmeno?
Quelli più scaltri di me potrebbero addirittura pensare che non solidarizzare con un potente che potrebbe rendere pubbliche certe cose, danneggerebbe molto di pi la casta. Naturalmente non credo affatto a questa ipotesi, ma proprio per questo non riesco a capire perch per il bene del Pd linteressato non faccia un passo indietro. Sono contento che Stefano, in questa situazione certo non bella in cui si trova, sia tranquillo, aggiungo solo che anchio mi sentirei pi sereno se sapessi che invece di concentrarsi sugli impegni di partito pensasse invece di modificare il codice etico per affermare che tutte le persone di questo e degli altri partiti dovrebbero essere lasciate in pace sino ad un eventuale rinvio a giudizio.”