AGGIORNAMENTO ore 12.30 – Si anticipa ad oggi il tavolo di conciliazione tra l’azienda e i facchini della Tnt di Piacenza, in vista di quello di venerdì con il sottosegretario ai trasporti Bartolomeo Giachino. Al rifiuto dei lavoratori di accettare la proposta inoltrata dal consorzio romano Gesconet (di cui fanno parte le cooperative Stella e Vega, subappaltatrici della gestione facchinaggio alla Tnt) riguardante il mantenimento di una parte dei 150 lavoratori in protesta nella sede di via Dossarelli e il trasferimento di altri in diverse sedi nazionali, si è deciso per un incontro oggi pomeriggio.
Alle 15:30 si riuniranno in Prefettura i rappresentanti di Tnt e Gesconet, istituzioni locali della Provincia e Comune, le sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil, le rappresentanze dei Si.Cobas in rappresentanza dei facchini e una delegazione dei lavoratori. In arrivo da Roma anche l’avvocato dell’ambasciata egiziana Yehia Amin.
“Il problema si articola su due livelli” chiarisce l’ass. al lavoro Andrea Paparo, a poche ore dalla riunione in Prefettura “Quello dei facchini della Tnt e uno più generale riguardante le condizioni lavorative all’interno del polo logistico. Nel primo caso mi auguro che si possa trovare al più presto una soluzione che porti all’interruzione del sit-in di protesta, nell’altro credo che le dichiarazioni pubbliche rilasciate dai lavoratori siano di una certa gravità. È un campanello d’allarme che gli organi preposti al monitoraggio devono cogliere”.
Intanto prosegue da venerdì il presidio, che sta causando il blocco forzato della consegna delle merci da parte della multinazionale di trasporti, che intende chiedere un risarcimento al consorzio Gesconet di circa 650 mila euro, pari al danno subito in queste giornate di agitazione.
DOMENICA SERA – Continua la protesta dei lavoratori magrebini della Tnt di Piacenza. Oggi si tenuto il terzo giorno di blocco dei cancelli, che non permette neppure ai camionisti che giovedì erano in azienda di uscire per tornare al lavoro. 30 gli autisti che si trovano bloccati all’interno che, nonostante il disagio di dormire sul mezzo da 72 ore, sostengono la causa dei facchini in protesta. In serata ha fatto visita ai cancelli il capo di gabinetto della questura di Piacenza Aida Galluccio la quale, preso contatto con i rappresentanti dei Cobas ha offerto ai lavoratori che la questura si far garante con l’azienda per permettere il loro reintegro, anche in altri stabilimenti. L’offerta stata comunque rifiutata, in particolare su pressione degli stessi lavoratori perché, a loro dire, non gli assicurerebbe le giuste garanzie. “Vogliamo vedere il contratto firmato e che risponda alle caratteristiche scritte nel contratto nazionale” questo il concetto ribadito dai portavoce dei lavoratori. Nel frattempo si susseguono le voci di nuove offerte, subito smentite. Non sono mancati anche “agenti di disturbo”, cioè altri lavoratori della cooperativa Gesco che, secondo i manifestanti, avrebbero cercato di creare scompiglio tra coloro che manifestano. La calma è comunque stata riportata dagli stessi lavoratori che sono tornati a presidiare i cancelli della Tnt.
PROPOSTA CONTROVERSA DELLA QUESTURA DI PIACENZA – Altro confronto tra il rappresentante dei Cobas dei lavoratori ed il capo di gabinetto Aida Galluccio durante il quale stata ribadita l’offerta a smettere il presidio e accettare il trasferimento in altro stabilimento gestito dalla Gesco. Alla Galluccio stato fatto notare che, nonostante il trasferimento di questi 150 lavoratori l’illegalità dei contratti rimarrebbe. Gli stato chiesto inoltre perché la questura non intervenga, non tanto sui contratti, quanto sul rispetto della legalità. La Galluccio si irrigidita, non ha risposto ed ha fatto sapere che non rilascerà altre dichiarazioni.