A picco gli investimenti dei sindaci in Emilia Romagna

A picco in Emilia Romagna gli investimenti dei sindaci. A confermarlo i calcoli effettuati da Cesfel (Centro servizi finanza e enti locali della Regione). Nel 2010 i comuni emiliani soggetti al patto di stabilità, cioè 192 municipi che contano più di 5 mila abitanti, hanno dedicato agli investimenti qualche spicciolo: meno di 584 milioni di euro, con un crollo del 62% rispetto agli 1,5 miliardi impegnati nel 2003. E proprio da questa data il crollo della voce “investimenti” dei comuni è scesa in media del 6-8% l’anno, con picchi inquietanti: -22% nel 2009 e – 26% nel 2010.

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Sempre secondo i dati Cesfel i comuni avrebbero in bilancio quasi 2,3 miliardi di euro di residui passivi, risorse impegnate per investimenti, ma impossibili da spendere per i vincoli di finanza pubblica e che quest’anno riusciranno a smaltirne solo il 17%.

In merito si è espresso anche il sindaco di Piacenza e vicepresidente di Anci Roberto reggi, il quale ha dichiarato, sulle pagine del Sole 24ore Centro Nord: “Come si fa a parlare di premi ai virtuosi quando la stessa manovra taglia risorse a tutti ma dà una dote extra a Palermo?”.

Sempre Reggi è intervenuto oggi, come vicepresidente dell’Anci sulla Manovra finanziaria del Governo:

Rinunciamo a discutere  con chi non ci ascolta e non si mette al tavolo con il comparto più  virtuoso che è nel Paese per concordare le modalità di assunzione di  responsabilità della manovra. Non le neghiamo, ma vogliamo solo che  siano eque e non sbilanciate contro di noi. Lo  ha detto Roberto Reggi, vicepresidente dell’Anci e Sindaco di Piacenza,  al termine dell’Ufficio di Presidenza dell’Associazione.

Siamo  pronti a valutare la virtuosità dei ministri, ma con criteri nostri.  Questo meccanismo secondo cui decidono i criteri con cui valutarci senza  interpellarci lo ribalteremo su di loro, ha aggiunto Reggi. Per il  vice presidente Anci a questo punto ci sentiamo autorizzati a valutarli  sulla loro virtuosità dei ministeri e sul fatto che non applicano in  nessun modo un equilibrio nel prelievo tra i vari comparti. Come  sempre ha concluso Reggi – scaricano la manovra sul comparto più  virtuoso che è quello dei Comuni come è dimostrato da tutti gli  osservatori, dalla Corte dei Conti alla Banca d’Italia.