Piacenza. Il segretario del Carroccio di Rivergaro Giampaolo Maloberti giudica inammissibili le risposte dell’assessore regionale Paola Gazzolo ai primi cittadini dell’Emilia Romagna che lamentano la mancanza di azioni concrete e di progettualità sulla navigabilità del Po.
COMUNICATO DI GIAMPALO MALOBERTI (LN)
“L’assessore Paola Gazzolo, invece di tacciare come ‘propaganda’ le legittime richieste dei sindaci rivieraschi del Po, farebbe bene a rimboccarsi le maniche e provare a dare risposte. I suoi colleghi lombardi su progetti e infrastrutture per il Grande Fiume sono avanti anni luce”.
A dirlo è il consigliere provinciale della Lega Nord, Giampaolo Maloberti, a poche ore dalle proteste di alcuni sindaci rivieraschi, che lamentano “le troppe parole sul Grande fiume”.
“Il fatto che il Po, a Piacenza, confini con la Lombardia, non è motivo per attribuire la colpa di una conduzione evidentemente lacunosa ai conflitti gestionali. Prova ne è il fatto che in Lombardia stanno pensando da tempo alla navigabilità del Grande Fiume, l’Emilia Romagna risulta invece ancora non pervenuta. A Truccazzano, il 5 ottobre 2009, il ministro Umberto Bossi, il viceministro Roberto Castelli, il presidente di Regione Lombardia Roberto Formigoni, assessori regionali, sindaci, presidenti di Provincia hanno avviato il progetto – su studio Aipo – di un canale navigabile da Pizzighettone a Milano. A fronte di fior di progetti della Regione Lombardia, si nota la latitanza dell’Emilia Romagna che preferisce liquidare – come ha fatto l’assessore Paola Gazzolo – come ‘propaganda’ ogni legittima proposta e ogni sacrosanta aspettativa. Dobbiamo rilevare che il predecessore dell’assessore Gazzolo, Mario Luigi Bruschini, invece di innescare sterili polemiche sui 180milioni di euro a suo tempo finanziati per il progetto “valle del Po”, collaborò alla redazione di una bozza di intesa per il recupero dei fondi, bozza redatta a Colorno il 15 febbraio 2010. Gazzolo, invece di giocare sulla difensiva, continui sulla linea di Bruschini e lasci, per favore, stare i ‘poveri’ sindaci rivieraschi che legittimamente chiedono maggiore attenzione al fiume madre dei nostri territori”.