Nuovo consiglio d’amministrazione al timone di Piacenza Expo, in carica per i prossimi tre anni. Eletti nove consiglieri: Franco Spaggiari (Comune di Piacenza), Marisa Slavi (Comune di Piacenza), Angelo Manfredini new entry (Comune di Piacenza), Annalia Reggiani new entry (Piacenza) Silvia Testa new entry (Provincia di Piacenza), Antonio Resmini new entry (Camera di Commercio Piacenza), Mariangela Spezia new entry (Camera di Commercio Piacenza), Massimo Bergamaschi (Banca di Piacenza) e Cristina Ferrari new entry (Cariparma).
Tra i favoriti alla carica di presidente Angelo Manfredini , piacentino di 45 anni che attualmente ricopre il ruolo di responsabile Affari generali all’Università Cattolica di Piacenza. Sposato, due figli dal 1995 coordina le attività amministrative della sede universitaria di Cremona, è anche segretario dell’Ucid di Piacenza. Le indiscrezioni individuano nel sindaco Roberto Reggi il suo principale supporter, posizione non condivisa da casa Pd che proponeva come nome Franco Spaggiari (Comune di Piacenza). La nomina ufficiale è prevista nel corso di una settimana, ma le candidature stanno già scatenando forti malumori.
Il bilancio 2010 di Piacenza Expo tracciato dal presidente uscente Silvio Bisotti, dopo un mandato di nove anni.
“Il risultato si discosta in misura modesta dal sostanziale pareggio, – 15.073 euro ante imposte ma con un margine operativo di + 327.930 euro, dato che conferma l’efficacia delle azioni messe in atto dall’Organo Amministrativo per raggiungere quell’equilibrio gestionale atteso da tempo ma sulle cui difficoltà strutturali e di mercato Vi abbiamo puntualmente intrattenuto al termine dei precedenti esercizi.
Ed è proprio perché con l’Assemblea di oggi si conclude il mandato triennale di questo Consiglio di Amministrazione e per alcuni amministratori anche una fase più lunga che parte addirittura dal 2002, anno di trasformazione in spa della Vostra Società fieristica, che riteniamo più opportuno soffermarci su alcune riflessioni di carattere strategico rispetto al percorso compiuto in questi anni, lasciando alle evidenze della nota integrativa e dei documenti ufficiali di bilancio ogni utile informazione sull’andamento dell’esercizio 2010.
Ecco allora in sintesi i temi su cui in questi anni ci si è confrontati e che consegniamo ai nostri successori.
Il primo riguarda le caratteristiche ormai consolidate del polo fieristico piacentino, una piccola ma moderna ed efficiente struttura collocata in una posizione di comoda accessibilità nel cuore delle regioni più produttive del paese. Questa è la dote vera su cui si giocherà anche il futuro di Piacenza Expo. Non a caso infatti, nel contesto di una crisi economica così profonda e trasversale quale quella di questi ultimi due anni i cui esiti sono ancora davanti a noi, la Società ha subito contraccolpi decisamente meno traumatici di quelli di altri poli fieristici. Uno sforzo importante quello di Piacenza Expo oltretutto sempre condizionato dalla sua difficile situazione di partenza, caratterizzata, sotto il profilo gestionale, oltre che dalle problematiche di mercato anche dalla nota consistente incidenza sul bilancio degli ammortamenti da accantonare per la proprietà dei nuovi immobili, ma anche uno sforzo che ha dovuto far fronte a costi impegnativi per il conto economico sia alle voci imposte di pubblicità che oneri connessi al pieno rispetto delle normative di sicurezza.
La questione centrale da porre alla Vostra attenzione riguarda comunque il percorso compiuto in questi anni e finalizzato al raggiungimento degli scopi statutari che si è caratterizzato in modo sistematico nella valorizzazione, da una parte, del consistente patrimonio immobiliare e, contestualmente, nel rafforzamento e ampliamento dell’attività fieristica, convegnistica e, più in generale, di servizi organizzativi e tecnici anche per eventi fuori sede.
Ogni scelta è stata operata in un costante confronto con il territorio, le sue Istituzioni pubbliche e le sue Organizzazioni economiche e sociali. Dobbiamo però rilevare, con realismo, come la Fiera stia si consolidandosi e, in proporzione alle proprie dimensioni, stia raggiungendo anche apprezzabili risultati ma con altrettanta consapevolezza dobbiamo anche evidenziare come i margini di miglioramento siano ancora molti.
In proposito basta citare, quale solo apparente banalità, la fatica nel realizzare un più attento coordinamento dei calendari a livello provinciale e cittadino sino ad arrivare alle possibili e già praticate forme di collaborazione strategica ed operativa in cui Piacenza Expo ha messo al servizio di Enti ed Associazioni le proprie professionalità e competenze (solo per citare le più recenti ricordiamo il Festival del Diritto e la Mostra sui dinosauri).
Ma in realtà è proprio tra questi due esempi che si colloca la vocazione principale di Piacenza Expo, quella cioè di interpretare in modo convincente ed efficace il ruolo di attore protagonista in un’azione condivisa di marketing territoriale. I tentativi realizzati in questi anni hanno dato indicazioni chiare in questo senso, si pensi in concreto al progetto di coordinamento e valorizzazione del settore agroalimentare da cui è nato il cosiddetto “Comitato 100 sapori” che vede la convergenza delle principali Istituzioni, dell’Università
ma anche dei produttori e delle relative Associazioni.
Indicativo da questo punto di vista ricordare come proprio Piacenza Expo abbia già consegnato al Presidente della Provincia un progetto concreto per Expo 2015, elaborato con il sostegno del Comune capoluogo e con la consulenza della Facoltà di Agraria dell’Università Cattolica e dell’Azienda Sperimentale Tadini, un progetto che su basi di estrema praticabilità, a partire dal ruolo “mondiale” del pomodoro da industria, potrebbe coinvolgere l’intero territorio nella valorizzazione delle proprie eccellenze in campo agroalimentare, artistico e paesaggistico.
Un obiettivo strategico accompagnato da un’altra consapevolezza, a volte poco considerata, e cioè dal riconoscimento dell’indotto che dall’attività fieristica in generale ricade sull’intero sistema economico locale, ricaduta documentabile con dati certi e già presentati in altri contesti e che hanno beneficiari precisi, il sistema ricettivo, la ristorazione, gli operatori del commercio, le istituzioni culturali. E’ il cosiddetto bilancio sociale che evidenzia l’effetto moltiplicatore delle attività specifiche della Fiera.
L’attenzione al territorio e alle sue specifiche attese non ha però significato per Piacenza Expo venir meno ad un altrettanto importante confronto con il sistema fieristico regionale e con l’azione di coordinamento della Regione Emilia Romagna, anche nostro socio; un confronto che dovrebbe portare ad esiti di razionalizzazione del sistema ma le cui condizioni necessarie non hanno ancora adeguata definizione, non è infatti semplice individuare il delicato equilibrio tra una fisiologica concorrenza tra società fieristiche e la necessità di far massa critica verso nuovi mercati investendo in strumenti e proposte di internazionalizzazione.
Dopo aver rappresentato un quadro d’insieme che ci auguriamo utile, con le sue luci ed ombre, anche per i nuovi amministratori della Società è doveroso ricordare i fatti salienti che nel 2010 e nei primi mesi del 2011 si sono attuati e avviati e che auspichiamo diano i loro risultati nel breve o medio periodo.
Sul piano organizzativo e commerciale nel 2010, con l’inserimento nella struttura del nuovo Direttore Davide Lenarduzzi si sono ulteriormente ridefinite le scelte operative, privilegiando in modo più netto, per l’indubbia maggior redditività, eventi ed iniziative molto verticali dedicate a filiere industriali o artigianali di nicchia non sufficientemente sviluppate all’interno di contesti fieristici di dimensione più ampia e dispersiva, opzione su cui si sta intensamente lavorando soprattutto nei settori, tra gli altri, della meccanica specializzata, dell’energia, delle attrezzature per l’edilizia o per i grandi lavori infrastrutturali, scelta che ha già trovato positivo ed esemplare riscontro nella nuova mostra convegno denominata “Colore”, realizzata nel 2011, ma preparata con professionalità ed intuito proprio dal nuovo Direttore e dallo staff della Fiera già nel 2010.
Nel contempo si è avviata una razionalizzazione dei marchi degli eventi per il pubblico che in parte sono stati sospesi avendo gradualmente ridotto i loro margini di contribuzione di fronte ad un eccesso di offerta quantitativo e qualitativo in rapporto al bacino di utenza potenziale relativamente limitato e, pertanto, oltre al mantenimento del nucleo di fiere storiche “Apimell, Seminat, Buon Vivere” si punterà esclusivamente al nuovo progetto di un altro grande evento popolare tutto dedicato alle aree merceologiche di qualità del nostro territorio ma che però verrà varato solo a condizione del massimo coinvolgimento delle Istituzioni e degli operatori locali.
L’altro fondamentale filone di attività ha riguardato un articolato pacchetto di fiere, convegni e mostre ospitate che si sta rivelando come un’opportunità a basso rischio ma con buona redditività utile a creare relazioni e ricadute importanti per il territorio. Un esempio da citare in questo senso è la felice scoperta dei servizi e della ottima collocazione di Piacenza Expo da parte della Società organizzatrice QuickFairs srl con due eventi “Regalo Nord Ovest” e “Franchising Nord” con l’interessante modello di fiera “low cost”.
Nella gestione in senso stretto della struttura, oltre al sempre rigoroso controllo dei costi generali per consumi e servizi, nel 2010 si è concretizzata con la Vostra approvazione la progettazione ed il relativo finanziamento dell’impianto fotovoltaico ad energia solare da installare sulle coperture dei padiglioni con la potenza di 1 mgw che garantirà l’azzeramento dei costi dei consumi elettrici della Società oltre a beneficiare del cospicuo incentivo ancora previsto per gli impianti realizzati entro il primo quadrimestre 2011. Dopo un’attenta analisi del rapporto costi benefici l’iniziativa si è quindi realizzata, grazie al finanziamento totalitario dell’operazione per c.a. 3 milioni di euro da parte delle Banche Socie e ad una qualificata azienda piacentina del settore, MDE Costruzioni e Impianti srl, che ha portato a termine i lavori. Con soddisfazione in questi giorni l’impianto è stato avviato.
Inoltre, sempre grazie alla partnership di un operatore del settore, si sta progettando la completa messa in sicurezza ed automazione dei parcheggi, operazione che, senza oneri per Piacenza Expo garantirà una riqualificazione dell’intera zona garantendo sicurezza e facilità di accesso oltre che una relativa redditività nel tempo.
E’ doveroso infine citare la concreta possibilità che i Soci potranno decidere, a seguito di apposita Assemblea straordinaria, che Piacenza Expo, sottoscrivendo la prevista convenzione con Comune e Regione Emilia Romagna, possa assumere il nuovo ruolo di gestore dell’APEA (Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata) della zona logistica di Le Mose.
Scelte queste che, con la necessaria gradualità e prudenza, offriranno certamente valore aggiunto sul piano economico e strategico alla Vostra Società.”