Saranno oltre 370 i partecipanti alla quarta edizione della Abbots Way. L’ultra trail, organizzato dall’Asd di Morfasso Lupi d’Appennino, diretta da Elio Piccoli con la collaborazione di Armando Rigolli, domani e domenica porterà sui sentieri appenninici della Via degli Abati ben 370 partecipanti provenienti da tutto il mondo. Obiettivo di questo ultra trail, fondamentale per le selezioni ai mondiali in Irlanda il prossimo luglio, è far ripercorrere i sentieri, le carraie e i percorsi fatti secoli fa da San Colombano per raggiungere Bobbio e fondare la città della Valtrebbia.
Un percorso lungo 125 chilometri, con 5mila metri di dislivello positivo, riscoperto negli anni passati da Giovanni Magistretti, studioso piacentino e storico dei Lupi d’Appennino, che da quest’anno propone anche la cartina della Via degli Abati, in quattro mappe in scala 1:25000 nei tratti Pontremoli-Borgotaro, Borgotaro-Bardi, Bardi-Farini, Farini-Bobbio. Poco più di 300 i partecipanti alla scorsa edizione, 370 gli iscritti quest’anno.
I partecipanti, a uno degli ultra trail più importanti a livello nazionale, stanno arrivando in queste ore a Pontremoli, al Teatro della Rosa, quartier generale per le registrazioni e il ritiro del pacco gara che include anche sali minerali, prodotti tipici locali come il miele di Pontremoli, le ciambelline di Bobbio, la cartina della Via degli Abati e il materiale promozionale e informativo delle prossime gare e ultra trail, come l’ultra trail alta Valnure che si terrà il 29 maggio lungo i sentieri secolari del crinale appennino, con una lunghezza di 50 chilometri e un dislivello di 2800 metri positivi.
Una corsa nel tempo, quella dell’Abbots Way, nella natura, da Pontremoli a Bobbio con tappa a Bardi, due giorni che porteranno i partecipanti, domani e domenica, a correre nell’Appennino Tosco-emiliano oltrepassando le regioni della Toscana e dell’Emilia Romagna, le province di Massa Carrara, Parma e Piacenza, le Comunità montana Valceno, Valtaro, Valdarda e Valnure, passando dalla Lunigiana, ricca di storia con la stele del castello del Piagnaro a Pontremoli, al Parmense fino al Piacentino, patria dei castelli e dell’enogastronomia, toccando singolarmente i Comuni di Pontremoli, Borgotaro, Bardi, Morfasso, Farini, Coli e Bobbio.
Un’ultra trail per scoprire se stessi e un mondo fatto di sentieri e borghi medievali, sulle tracce degli abati irlandesi che seguirono queste strade 1400 anni fa. Ben 125 chilometri di leggenda, per il 90 per cento su strade non asfaltate, tra laghi, come il Lago Verde, borghi medievali, realtà totalmente abbandonate, con diverse modalità di percorso, dalla tappa unica, 125 chilometri da fare tutti di corsa, d’un fiato, senza sosta per il pernottamento, alla tappa doppia e al twin team, dove vi è la possibilità di pernottare a Bardi o correre in coppia con un compagno.
Nello specifico i partecipanti quest’anno sono 370, 210 iscritti alla tappa unica e la restante parte alla tappa doppia e al twin team. Tra loro una corposa rappresentanza della nazionale italiana di ultra maratona, ben 15 campioni, dieci partecipanti provenienti dall’estero, dalla Gran Bretagna alla Germania, dalla Francia alla Polonia, dagli Stati Uniti alla Svizzera all’Olanda. Il più anziano dei partecipanti appartiene alla classe 1940, 1987 la classe dei due ragazzi più giovani.
Quella del 2011 sarà un’edizione nel segno di Giuseppe Bacchi, il giovane medico della Valnure scomparso nella notte tra mercoledì e giovedì, era infatti il medico ufficiale dell’Abbots Way. Era ufficialmente entrato a pieno titolo nello staff dei Lupi d’Appennino nel 2009 e, fino alla scorsa edizione, era diventato parte integrante dell’organico dell’ultra trail lungo la Via degli Abati. A lui la dedicazione e il ricordo sentito di questa edizione dell’Abbots Way; alla sua famiglia la più completa vicinanza da parte di tutto lo staff dei Lupi d’Appennino.