L’Emilia Romagna come terra di frontiera per la criminalità organizzata. Se ne occupa l’edizione nazionale de “Il Sole 24 Ore” di oggi, 20 aprile, che conclude con un articolo (a pagina 13) firmato da Roberto Galullo un’ampia e articolata inchiesta sulle ramificazioni al nord delle attività malavitose della mafia. Tra le azioni di contrasto messe in campo negli ultimi mesi viene citata anche l’iniziativa del consigliere regionale piacentino del Partito Democratico Marco Carini, che ha presentato all’assemblea legislativa regionale una risoluzione approvata all’unanimità per chiedere alla Giunta di attivarsi presso il ministero dell’Interno perché anche in Emilia venga istituita un’agenzia operativa della Dia (la Direzione Investigativa Antimafia). Carini auspica che a fronte di questa iniziativa, che ha riscosso un consenso trasversale, ci sia una risposta rapida del governo: “Mi meraviglierei se – fa notare il consigliere piacentino – pur con tempi lunghi il ministro Roberto Maroni non ci rispondesse neppure”. Nell’articolo de “Il Sole 24 Ore” c’è la testimonianza di vari magistrati in prima linea nella lotta alle infiltrazioni criminali. Ne esce un quadro decisamente preoccupante, con un ritratto a due facce della mafia che ha raggiunto la via Emilia, da Piacenza a Rimini: da un lato la criminalità dei cosiddetti “colletti bianchi”, dall’altro anche la camorra violenta che minaccia e perseguita imprenditori e commercianti. “Anche a Piacenza la Prefettura – fa notare Carini – sta estendendo la prassi dei protocolli sulla legalità ai quali sono chiamate a uniformarsi tutte le istituzioni locali e le categorie economiche. Cresce la sensibilità nei confronti del rischio di infiltrazioni malavitose nel nostro tessuto produttivo, ma occorre mantenere alta la guardia soprattutto nel settore dei grandi appalti e nei confronti di alcune attività economiche provenienti da fuori del nostro territorio. I tentacoli della criminalità organizzata hanno già raggiunto le province di Parma, Reggio e Modena, lambendo anche il quella di Piacenza”.