“Rivedere l’intero sistema anche alla luce delle nuove responsabilità che il federalismo fiscale darà alle Regioni” è quanto affermato da Andrea Pollastri (PdL) nell’ambito della Commissione Politiche per la Salute durante la quale è intervenuto Ugo Marchetti, relatore della Corte dei Conti, per l’analisi dei conti del Sistema Sanitario Regionale riferiti agli anni 2006, 2007 e 2008.
“A partire dal 2007 – ha spiegato il relatore – la programmazione economico-finanziaria del Servizio Sanitario Regionale ha imposto una condizione di equilibrio, sia a livello di sistema, sia a livello di singola azienda sanitaria. Nel 2007 due aziende presentavano un disavanzo significativo: l’Ausl di Modena e quella di Ferrara. Tali disavanzi sono stati coperti utilizzando risorse regionali, stanziate in sede di assestamento del bilancio di previsione per l’esercizio 2008. Nel 2008 il quadro è notevolmente migliorato: il bilancio denota infatti una situazione di equilibrio economico-finanziario per tutte le Aziende, tranne quella di Forlì. Su quest’ultima, la Regione ha interamente coperto il disavanzo emerso con risorse proprie.
Per arrivare all’equilibrio di bilancio, ciascuna azienda ha potuto contare su un congruo livello di risorse, definito a seguito di alcuni incontri di concertazione avvenuti nei mesi di febbraio e marzo 2008. La verifica straordinaria effettuata nel mese di settembre 2008 hanno messo in luce eccedenze di spesa, fronteggiabili, come assicurato dall’Amministrazione, con le risorse a disposizione del complessivo Sistema Sanitario Regionale”.
“Quanto emerso dalla relazione – ha spiegato Pollastri – ha messo in luce quadro preoccupante, non tanto relativamente allo stato di equilibrio del bilancio del Sistema Sanitario Regionale quanto ad un modo di gestire a mio modo sbagliato: invece di premiare il rigore contabile e punire le Aziende che sforano imponendo loro ridimensionamenti e tagli, la Regione mette a disposizione ingenti risorse e “tappa i buchi”, impedendo che queste risorse vengano usate per nuovi investimenti nelle Aziende virtuose.”
“È necessario rivedere l’intero sistema – ha proseguito il Consigliere Regionale – introducendo nuovi criteri di efficienza e rimodulando le risorse in base al merito mantenendo sempre come obiettivo la riduzione e l’utilizzo il più efficiente possibile del bilancio della Sanità.”
“Si pone, poi, – ha concluso – il problema dell’entrata in vigore del federalismo fiscale e dei costi standard che necessiteranno una revisione dei compiti delle Regioni ed anche un ripensamento del Sistema Sanitario a fronte della riduzione delle entrate statali, che saranno compensate da risorse locali. A questa scadenza è giusto giungervi preparati cominciando la revisione strutturale dell’organizzazione e del funzionamento economico della Sanità.”