BOLOGNA, Astensione del Popolo della Libertà sul provvedimento proposto dalla Giunta Regionale ed approvato martedì scorso dall’Assemblea Legislativa che prevede alle cooperative a proprietà indivisa che hanno usufruito di agevolazioni pubbliche, statali o regionali, di cedere in proprietà individuale, ai soci già assegnatari, gli alloggi realizzati.
Il motivo dell’astensione, chiarito nel proprio intervento dal Consigliere Andrea Pollastri, è relativo alla poca chiarezza sull’utilizzo dei ricavi delle vendite.
In base all’atto approvato l’alloggio può essere acquistato da chi lo abita e il suo valore non può essere superiore a quello stabilito dalla convenzione comunale: se questa non prevede un prezzo, si fa riferimento a quello degli interventi in proprietà, definito dal bando regionale con il quale l’intervento oggetto di trasformazione fu finanziato, oppure, nel caso non fossero programmati interventi per la proprietà, al prezzo delle costruzioni di edilizia convenzionata non agevolata realizzate nel comune. Per gli alloggi edificati con un anticipo regionale, le cooperative devono restituire alla Regione anche la somma anticipata (rivalutata su base Istat e aumentata degli interessi legali) in aggiunta alla differenza, pure rivalutata, tra il contributo dato a ogni singolo alloggio e quello che sarebbe stato assegnato allo stesso alloggio sulla base del reddito del nucleo familiare che lo avesse acquistato da subito.
Gli appartamenti oggetto di vendita sono circa mille e la loro vendita si stima porterà nelle casse regionali 10 milioni di euro, i quali, secondo quanto affermato dall’Assessore Muzzarelli, saranno utilizzati per poter edificare, recuperare o acquistare case da destinare alle fasce più deboli della popolazione.
Destinatari del provvedimento sono quei cittadini (lavoratori privati o pubblici, tra questi gli appartenenti alle forze dell’ordine) che, per la crisi economica in atto o per esigenze di servizio, sono costretti alla mobilità sul territorio nazionale. Sono diversi, infatti, i soci delle cooperative a proprietà indivisa (personale di pubblica sicurezza, delle forze armate, delle ferrovie e di altri settori pubblici e privati) che, spesso per ragioni di lavoro, hanno dovuto cambiare residenza, lasciando l’alloggio su cui avevano investito.
“Nulla da eccepire sulla finalità dell’atto e sugli accorgimenti presi per evitare speculazioni – spiega Pollastri – tra l’altro noi del PdL siamo strenui difensori della proprietà privata. Ciò che contestiamo è la non chiarezza su come verranno impiegate le cifre ricavate: 10 milioni di euro sono tanti e alle spalle la Giunta non ha ancora un piano preciso per utilizzarle, soprattutto non è chiaro a chi andranno, se davvero agli emiliano-romagnoli, poveri, anziani, giovani coppie, ecc., oppure, come sempre avviene, ad altri.”