Prosegue il botta e risposta fra Tommaso Foti e Paola De Micheli. Questa volta a intervenire è il deputato del Pdl che ribadisce la sua posizione in merito all’articolo 7 del documento “Prospettive di riforma fiscale in Italia”, emanato dall’Associazione Nuova Economia Nuova Società
Evidentemente l’on. De Micheli è molto più impegnata a cercare la pagliuzza negli occhi degli altri che a dare conto della trave che alberga nei suoi e del suo partito. La pratica di continuare a spiare Berlusconi dal buco della serratura, infatti, deve avere distolto la deputata del PD dalla lettura dei documenti elaborati da qualificati esponenti del suo partito, che dimostra di non conoscere.
Senza soffermarmi di nuovo sulle proposte di introdurre una tassa patrimoniale da parte di Amato e Veltroni – che mi pare che sia l’on. De Micheli, sia altri imbarazzati rappresentanti del Partito Democratico, cercano a fatica di derubricare a parole in libertà – è sufficiente leggere alcune parti di un documento più o meno ufficiale vergato da alcuni esponenti dello stesso per rendersi conto in quale modo il principale partito di opposizione sia pronto a governare l’Italia.
In che modo, è presto detto: con una bella patrimoniale!!!
Con buona pace dell’on. De Micheli, infatti, nell’ottobre del 2010, l’Associazione Nuova Economia Nuova Società (NENS), fondata da Bersani e Visco – fino a prova contraria autorevoli esponenti del PD – e che annovera tra i partecipanti l’on. Stefano Fassina, responsabile nazionale del settore economia dello stesso partito, ha approvato un impegnativo documento dal titolo: “Prospettive di riforma fiscale in Italia”.
Al punto 7 – del predetto documento – si legge testualmente: “Va affrontato il problema della tassazione patrimoniale in Italia. L’imposta sul patrimonio, infatti, oltre ai noti effetti redistributivi e perequativi, presenta anche la caratteristica di non interferire in modo rilevante con l’attività
economica, in quanto viene pagata indipendentemente da qualsiasi attività di produzione e consumo, sicché il trasferimento del prelievo dal reddito al patrimonio avrebbe effetti positivi sulla economia”.
Lasciando agli elettori ogni commento al riguardo, osservo con tristezza come la sinistra continua ad alzare il polverone dell’antiberlusconismo per nascondere il punto forte del suo programma: l’aumento delle tasse a cui è così intimamente affezionata