E’ di 174.480 euro il contributo del Ministero degli Interni al Comune di Piacenza, di cui è stata accolta, in questi giorni, la domanda di finanziamento avanzata nell’ambito del Fondo nazionale per le Politiche e i Servizi di asilo ai rifugiati perseguitati. Grazie all’intermediazione dell’Anci e al prezioso lavoro svolto in questi anni, per la prima volta l’Amministrazione comunale ha partecipato al bando, che avrà valenza triennale e vedrà impegnati numerosi partner, quali Caritas, cooperativa Ippogrifo, sindacati, Inail e parrocchie.
I finanziamenti in questione sono rivolti a progetti di sostegno alle persone richiedenti asilo, che trovandosi al di fuori del Paese in cui hanno residenza abituale, non possono o non vogliono tornarvi per il timore di essere perseguitate, per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o per le loro opinioni politiche. Costoro possono presentare domanda per il riconoscimento dello “status di rifugiato”. “Piacenza – rimarca il sindaco Roberto Reggi – ha sempre dato aiuto a persone che si trovavano in simili condizioni di difficoltà. Negli anni passati lo ha fatto aderendo al progetto Emilia Romagna Terra d’Asilo, e adesso potremo continuare in questa direzione con ulteriore impegno e determinazione, potendo contare su un finanziamento importante, che riconosce la capacità di accoglienza della nostra città”.
Il progetto presentato al Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) prevede l’accoglienza di 15 persone che di volta in volta verranno inviate dal Servizio centrale dello Sprar (quattro verranno inserite direttamente dai Servizi sociali del Comune) e per le quali saranno attivate iniziative tese all’apprendimento della lingua italiana, alla formazione professionale e, quindi, alla ricerca di un lavoro. “Nei primi 15-30 giorni dall’arrivo dei cittadini beneficiari dell’iniziativa – sottolinea l’assessore alle Politiche sociali Giovanna Palladini – si imposterà, insieme a loro, un progetto individuale di accoglienza. Ciascun percorso di integrazione, pertanto, sarà potenzialmente diverso e adeguato a ogni singolo caso, tenendo conto anche della situazione giuridica, dello stato psicofisico e delle condizioni generali dell’individuo. Grazie all’impegno delle associazioni e degli Uffici comunali coinvolti, in particolare, i Servizi alla Persona, verrà intrapreso un programma di recupero e acquisizione di capacità e abilità professionali, favorendo tra l’altro il riconoscimento di eventuali titoli di studio conseguiti all’estero. Saranno stabiliti, in accordo con le persone interessate, costanti momenti di verifica, per garantire la piena conoscenza dei servizi territoriali e l’autonomia dei cittadini stranieri coinvolti”.