LA LEGA AL PD: “LAVORATORI STRANIERI DOPPIAMENTE PENALIZZATI DALLA CRISI? MA IN CHE PAESE VIVONO QUELLI DEL PD?”
PISANI: “VICINI AI LAVORATORI DI CASA NOSTRA”. CAVALLI: “SPESE PUBBLICHE FORTEMENTE CONDIZIONATE DAGLI IMMIGRATI”
«Se il Pd afferma che i lavoratori stranieri sono doppiamente penalizzati dalla crisi, tiriamo un sospiro di sollievo perchè non sono al governo del Paese.» Così il segretario provinciale della Lega Nord Pietro Pisani commenta la “denuncia” fatta dal forum immigrazione del Partito Democratico, secondo il quale i lavoratori stranieri sarebbero doppiamente penalizzati dalla crisi economica che ha colpito l’occidente.
« Noi pensiamo ai lavoratori di casa nostra -continua Pisani- che da anni fungono da motore per l’industria, l’artigianato e il commercio. Gli stranieri sentono di più la crisi degli italiani? Secondo noi è proprio il contrario. Stiamo compiendo uno studio che ci dirà quanto la crisi è costata agli italiani, e sopratutto quanto gli immigrati hanno influito sul conto finale. E’ sotto gli occhi di tutti quanto gli stranieri incidono sulla spesa dello Stato. Basti pensare alle spese in campo sanitario. A chi è capitato di recarsi al pronto soccorso per un’urgenza, la scena che si ripete è sempre la stessa. Schiere di extracomunitari in attesa, il più delle volte per problemi che non necessitano di intervento ospedaliero.»
« Anche le spese per l’apparato giustizia sono fortemente condizionate dagli immigrati.» afferma il consigliere regionale del carroccio Stefano Cavalli. «Un dato su tutti, nel carcere delle Novate su 430 detenuti totali, gli stranieri rappresentano più del 55% del totale. Per questa serie di motivi siamo convinti che la crisi con meno immigrati sarebbe stata più leggera per tutti.»
A suffragare questa tesi ci sono dei dati comprovati. Uno studio realizzato dalla fondazione Ismu (Iniziative e studi sulla multietnicità) afferma che la crisi scoraggia l’arrivo di nuovi immigrati. I flussi di immigrazione diretta sono calati del 40% rispetto al primo semestre del 2007, pari a circa 100 mila immigrati in meno.
«E non a caso anche l’Unione Europea si è mossa- conclude Pisani- istituendo il fondo europeo per i rimpatri e mettendo a disposizione 678 milioni per il periodo 2008-2015, con il fine di favorire il rimpatrio volontario dei cittadini extracomunitari, partendo da un dato certo, cioè che gli immigrati rappresentano un costo per la comunità ospitante.»