CAVALLI SULLA SEDE DELLA DIA IN EMILIA: “OK, MA IL PD NON USI DUE PESI E DUE MISURE”
«Chi, come la Lega, è da vent’anni in campo contro la mafia al nord non può che dirsi d’accordo sulla proposta avanzata da Carini» sostiene Cavalli, che incalza «apprezziamo l’apertura di Carini in tema sicurezza, un tema sul quale il Partito Democratico non sempre si è dimostrato coeso, e per questo talvolta cade in contraddizione. Come è avvenuto nei mesi scorsi, quando abbiamo assistito a comportamenti poco corretti messi in scena ad arte da alcuni primi cittadini del Pd, tra cui il sindaco di Piacenza, che per motivi politici hanno disertato i tavoli istituzionali sulla sicurezza convocati dal ministro dell’interno Roberto Maroni, per discutere di sicurezza urbana. Spesso i signori del Pd usano due pesi e due misure. Ci ricordiamo quando il presidente Errani impugnò il pacchetto sicurezza dinanzi alla Corte Costituzionale nel settembre del 2009. In quel caso il Pd dimostrò la sua avversità ideologica ai temi della legalità e della sicurezza»
Sulla proposta di portare un’agenzia della Dia anche nel capoluogo felsineo, Cavalli ricorda i risultati della lotta alla mafia in questi anni. «Gli effetti sono sotto gli occhi di tutti e le cifre parlano chiaro: sono 28 i super latitanti arrestati sulla lista nera dei 30 più pericolosi e 6754 i criminali arrestati per mafia da questo governo».
«Ci auspichiamo che, come sull’art.1 dell’ultima legge regionale sulla trasparenza degli appalti pubblici (Legge Regionale 11/2010), anche sull’apertura di una sede della Dia in Emilia si raggiunga un’intesa che vada aldilà degli schieramenti politici. In quell’occasione infatti, il voto dell’assemblea fu unanime contro i fenomeni di infiltrazione mafiosa, del lavoro irregolare, dell’usura e dei comportamenti illegali che alterano il mercato del settore edile e delle costruzioni a committenza pubblica e privata».