Lo scorso aprile Carmen Garilli, presidente del gruppo “Caorso libera” ha richiesto formalmente al Sindaco di Caorso (PC) l’accesso ai “sottoallegati parte integrante della delibera di Giunta comunale n.63 del 26/03/2010 avente oggetto Rendiconto della gestione del Comune relativo all’esercizio finanziario 2009”. Non avendo ricevuto risposta la Presidente del gruppo ha inviato due lettere di denuncia al Prefetto di Piacenza, segnalando anche una serie di altre richieste rimaste inevase.
Per sostenere le richieste del gruppo il consigliere regionale di Piacenza Marco Carini ha depositato un’interrogazione a risposta scritta in cui, evidenziando che il diritto dei consiglieri comunali e provinciali di accedere agli atti degli enti presso i quali espletano il mandato è sancito dall’art. 43 del D. lgs.
267/2000 e ribadito dall’art.17, comma 3, dello Statuto comunale, chiedeva alla Giunta regionale di intervenire, nei modi e nelle forme consentite dalla legge, per indurre il Sindaco e la Giunta di Caorso ad un più attento rispetto delle prerogative consiliari e delle procedure attraverso le quali tali prerogative trovano esplicazione.
Sabato 1 dicembre, successivamente all’interrogazione, è giusta la risposta della prefettura di Piacenza, che ha confermato la fondatezza della richiesta di Garilli e Carini. Secondo la prefettura “la richiesta di accesso agli atti è stata ottemperata dal Comune in modo parziale.”
Dal momento che “sulla questione esiste una consolidata giurisprudenza che sottolinea la necessità che il consigliere comunale ha diritto di ottenere dagli uffici del Comune tutte le notizie e le informazioni utili nell’espletamento del proprio mandato”, la prefettura prega il sindaco di Caorso “di voler porre in essere tutte quelle iniziative che consentano all’esponente l’esercizio del diritto di accesso ai documenti.”
“Siamo molto soddisfatti per la risposta della prefettura – afferma Carini – che recepisce completamente le nostre richieste. I consiglieri comunali devono poter ottenere tutti i documenti utili per esercitare le proprie funzioni. Il Comune, negando per lunghi mesi l’accesso agli atti, a nostro parere, si è mostrato insensibile o forse, sembrerebbe addirittura intimorito dalla normale attività democratica, tipica del ruolo dell’opposizione.”
“Avremmo preferito non dover aspettare la lettera della prefettura – conclude Carini – ma a questo punto attendiamo fiduciosi che il Comune ponga fine a questa vicenda durata otto mesi e renda finalmente disponibili i documenti.”