“Un accorato appello a tutti i piacentini che non hanno ancora scelto di aderire ad alcun partito, a partire da quelli impegnati nelle istituzioni, ad entrare a far parte della comunità locale del PDL” e “la ferma convinzione secondo cui l’appartenenza al Popolo della Libertà non può e non deve in alcun modo essere subordinata a pretese garanzie in ordine a futuri ruoli politico-amministrativi”.
Il Popolo della Libertà di Piacenza serra le fila; e lo fa con un documento redatto e approvato all’unanimità dal coordinamento provinciale del partito, dopo un attento e partecipato esame della situazione politica locale.
“Il coordinamento provinciale del PDL – si legge ancora nel documento – valuta in termini estremamente positivi il livello di dibattito all’interno del movimento sviluppatosi – nel corso del 2010 – anche attraverso un’imponente e qualificata attività politico-organizzativa che, al di là di interessati vuoti di memoria volti a negarla al solo fine di tentare di giustificare scelte dettate da velleità personali, così si riassume: 67 riunioni con gli organi e i rappresentanti nelle istituzioni del partito; 41 manifestazioni pubbliche; 17 comizi, 16 conferenze stampa. In particolare, sono stati ricordati alcuni appuntamenti particolarmente significativi, quali quelli con il Ministro La Russa, con i Sottosegretari Saglia, Mantovani, Casero, Menia, Giachino, con il Vice Presidente della Camera Lupi e con i parlamentari Mazzuca, Bernini, Berselli, Bettamio, Palmieri, Biava”.
Una risposta, quella che arriva anche dai numeri, a chi in questi ultimi giorni ha intrapreso strade diverse dal PDL anche polemicamente. Ma a tal proposito, il coordinamento provinciale “esprime piena soddisfazione per le pressoché inesistenti defezioni di esponenti del partito a livello istituzionale, in particolare verso il neo nato movimento fondato dal Presidente della Camera”.
Un PDL piacentino, quindi, che rivendica il suo ruolo di motore del centrodestra e di soggetto vivo e attrattivo, interprete di “un progetto che si prefigge di dare concreta attuazione, all’interno della comunità piacentina, all’idea che la politica è al servizio del cittadino e non viceversa”.