Una Festa della Zucca arrivata nel momento migliore per la Lega piacentina

Una Festa della Zucca caduta nel periodo migliore per la Lega Nord piacentina, dopo i problemi avuti negli altimi mesi, dal caso Allegri a quello riguardante il neo-consigliere provinciale Maloberti. L’arrivo del Senatur Umberto Bossi, insieme a tutto l’apparato nazionale sembra aver dato nuova linfa al movimento piacentino, rassicurato dalle parole del suo leader che non si è risparmiato, rispondendo a tutto campo sugli argomenti di più stretta attualità.

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Di seguito le parole di Umberto Bossi:

«Io non so niente. Mi pare comunque che non ci sia niente di penalmente rilevante…». Una pausa, e poi Umberto Bossi abbandona per un istante il copione: «Però, è chiaro che Berlusconi doveva essere un po’ più furbo, quella telefonata in questura poteva farla fare ad un altro». Sembra scherzare: «Poteva chiamare me, o Maroni…». Il leader leghista, come da tradizione, si presenta anche quest’ anno sul cucuzzolo di Pecorara, nel Piacentino, per la festa della zucca. Come sempre è in compagnia di Giulio Tremonti che lancia ai militanti padani una battuta: «L’ unico messaggio politico che possiamo dare è che anche quest’ anno abbiamo la zucca dura». Appena arrivato, Bossi dichiara la linea. Che è: fedeli a Silvio. E soprattutto: minimizzare. E dunque, Umberto Bossi la butta in politica: «La verità è che gli scandali sono altri. Per esempio, quello del concorso per i notai: quelli di Roma e del Sud avevano già il tema in mano. E non parlino di quelli degli insegnanti». La tesi, in definitiva, è: «Cercano di colpire Berlusconi per colpire il federalismo».