Non si è certo risparmiato, il consigliere del Pdl Marco Civardi, nel commentare la scelta della Giunta di rinunciare – costretta dai vincoli di spesa imposti dal Patto di stabilità – alla festa di Capodanno: un lungo elenco di calcoli, il suo, per argomentare che l’iniziativa del 31 dicembre potrebbe essere sostenuta decurtando le spese per le Politiche giovanili.
Una simile presa di posizione, miope e superficiale, si commenterebbe da sé, ma mi preme dare alcune spiegazioni ai cittadini e, dal momento che mostra di averne bisogno, allo stesso consigliere Civardi. Il quale, come si suol dire, mescola le pere con le mele, confrontando progetti di alto valore educativo e sociale quali Spazio 4, Tendenze e Archivio dei Giovani Artisti, con l’evento di una sera, che può sì contrastare la solitudine in un’occasione di festa, ma non permette certo ai partecipanti di instaurare relazioni a lungo termine.
Vorrei mettere un po’ d’ordine anche nei conti fatti dal consigliere, che non solo si è ben guardato dall’approfondire il capitolo dei costi, ma ha citato i numeri in maniera a dir poco strumentale. Investire risorse nelle strutture rivolte ai giovani, infatti, significa costruire un movimento – inteso come flusso di persone che ne fruiscono – ben più produttivo di quanto i dati di bilancio possano dare riscontro.
Per il centro aggregativo Spazio 4, sosteniamo una spesa di 58 mila euro l’anno, che garantisce 30 ore di apertura settimanale, con due operatori a tempo pieno e uno part-time, per un’offerta quotidiana di attività ricreative e formative che registrano ben 15 mila presenze stimate all’anno. L’area di via Manzoni è stata teatro, in estate, della rassegna musicale “inpiccì”: 13 serate di concerti che hanno dato a 40 band giovanili l’opportunità di esibirsi, richiamando almeno 4500 spettatori a costo zero (grazie all’autofinanziamento) per il Comune.
Completamente gratuiti per le casse pubbliche sono anche i Giardini Sonori, alla Cavallerizza, che ora contano tre sale prove e una sala di registrazione, utilizzate da almeno 50 complessi per un totale di 12 mila presenze annue. Ha invece il contributo economico della Regione il Festival Tendenze – che, peraltro, ci ha permesso recentemente di accedere ai finanziamenti nazionali del Ministero delle Politiche Giovanili – che nell’edizione 2010 ha riunito 7.500 persone per le tre serate svoltesi, con la partecipazione di 24 gruppi. Comporta un impegno di spesa di 11 mila euro, infine, l’Archivio Gap, per il quale è in corso un dibattito con i ragazzi sulla sua riorganizzazione, mirata a valorizzare ulteriormente il talento dei giovani artisti: comprendendo anche le iniziative rivolte ai writers, coinvolge circa un migliaio di persone.
I numeri, quindi, non possono essere affrontati unicamente con la calcolatrice alla mano, ma richiedono qualche riflessione aggiuntiva che il consigliere Civardi, nell’esporre la sua salvifica ricetta, ha accuratamente evitato. Credo che i progetti citati abbiano il pregio indiscusso di favorire uno stile di vita attivo e virtuoso, invitando i ragazzi a farsi protagonisti, ad approfondire le loro inclinazioni, a credere nei loro sogni e nelle loro passioni.
Mi sembra un fattore non secondario, poi, il fatto che la maggior parte dei soldi investiti dall’Amministrazione comunale vada a coprire gli stipendi degli operatori. Dietro queste tante attività c’è l’impegno e la professionalità di almeno 6 persone, tutte sotto i trent’anni di età, con elevate competenze tecniche: non mi pare di poco conto, poter dare un’occupazione ai giovani.
Spero vivamente che queste mie precisazioni aiutino a fare chiarezza, in primo luogo per il consigliere Civardi, che invito ad aprire gli occhi sulle Politiche Giovanili del Comune e a documentarsi meglio prima di esprimere giudizi
Giovanni Castagnetti
Assessore al Futuro del Comune di Piacenza