Con riferimento all’articolo apparso su “Libertà” di oggi, lunedì 11 ottobre, a pagina 10 (“La Provincia ascolti la voce dei pendolari”, a firma di Federica Albini) il presidente della Provincia Massimo Trespidi precisa quanto segue:
“Incontri con i pendolari per la discussione del nuovo orario ferroviario, altri due faccia a faccia, di cui uno alla presenza dell’assessore regionale Alfredo Peri, frequenti e continui tavoli istituzionali (l’ultimo è del 6 settembre scorso), costanti corrispondenze con la categoria. Sorprende che si punti il dito contro la Provincia accusando l’ente di inadempienze e leggerezze nella trattazione dei problemi dei nostri viaggiatori lavoratori. Tanto per cominciare va sottolineato, contrariamente a quanto evidenziato da Federica Albini del direttivo dell’Associazione pendolari, che la Provincia non solo ha chiesto in anticipo l’orario invernale, ma ha catalizzato le proposte provenienti dalla categoria raccogliendole in un unico prospetto. L’ultimo incontro a Bologna, come scritto, risale al 6 settembre scorso, a dimostrazione del fatto che le istanze dei pendolari non sono finite nel dimenticatoio, ma sono rimaste sui nostri taccuini con inchiostro indelebile, pronte ad essere sfoderate in ogni occasione istituzionale. E proprio in quella sede, oltre a richiedere l’anteprima degli orari (che non ci è ancora pervenuta), abbiamo portato all’attenzione del consesso di via Aldo Moro la situazione dei pendolari di Pontenure, Cadeo e Fiorenzuola, che lamentano partenze e arrivi incompatibili con le proprie esigenze. Nell’occasione abbiamo anche rinnovato le richieste di porre mano alla situazione critica della tratta Parma-Milano. A Bologna abbiamo presentato il quadro completo delle necessità dei viaggiatori, così come emerso da precedenti incontri con la categoria. Nel dettaglio: una prima riunione risale al 17 febbraio 2010, aperta a tutte le associazioni, una seconda, riservata ai problemi dei pendolari valdardesi, è datata 23 giugno. Da qui – appunti alla mano – critiche, lamentele, proposte sono state portate dalla Provincia direttamente in Regione.
Non abbiamo niente da rimproverarci. Tutto quanto è nelle nostre competenze è stato fatto con puntuale precisione. Quest’anno come l’anno scorso. Il 4 novembre 2009 l’ente, facendosi portavoce delle esigenze manifestate dall’utenza, inoltrava a Trenitalia un prospetto di proposte raccolte dalla voce degli utenti che prevedevano: la richiesta di velocizzare i due treni del mattino R2122 e R2274 e di sdoppiare il treno serale (R2285) in due treni veloci, alle 18 e 18,40. Si richiedeva inoltre che il treno delle 18 non effettuasse la fermata di Lodi, già coperta dal treno R20423. Si evidenziava anche la necessità di ripristinare a Fiorenzuola il servizio di biglietteria. Si rinnovavano altresì le richieste per l’utilizzo della tratta ad alta velocità dei treni pendolari. A quella data, oltre a continui contatti, hanno fatto seguito i due incontri, voluti e organizzati dal sottoscritto, con le Regioni Emilia Romagna e Lombardia, Trenitalia e le associazioni pendolari. Il primo è dell’1 dicembre 2009 (era presente lo stesso assessore Peri e, per la Lombardia, il dirigente Massimo Dell’Acqua) ed è coinciso con l’avvio ufficiale del tavolo permanente del pendolarismo a Palazzo Garibaldi e l’annunciato impegno della Provincia a partecipare alle spese legali sostenute dai pendolari nelle cause contro Trenitalia (per la cifra di circa 5mila euro). Al tavolo seguente, dell’ 11 dicembre, Trenitalia ha dato forfait, le Regioni hanno inviato i loro emissari Maurizio Tubertini (Emilia Romagna) e Dell’Acqua (Lombardia). In quella sede ho rinnovato le richieste, fissando come punti fermi: la velocizzazione dei due treni della mattina per Milano (6.44 e 7.08), lo sdoppiamento del ritorno in un 18 e in un 18.40, il mantenimento degli Eurostarcity tra le 7.30 e le 8.30, e tra le 19 e le 20 da Milano.
Richieste prontamente disattese.
Come si vede non si tratta di semplici “parole” e “buone intenzioni”, ma di azioni concrete per la tutela dei nostri pendolari. Purtroppo in questo campo la Provincia può solo fare da collettore delle richieste e da portavoce della categoria. Ed è quanto abbiamo sempre fatto, pagando risposte non sempre puntuali dai nostri interlocutori. Siamo consapevoli dei disservizi, dell’allungamento dei tempi di percorrenza delle tratte, dei ritardi, delle cancellazioni, della carenza di carrozze rispetto al contratto di servizio. I temi sono all’ordine del giorno di ogni incontro istituzionale. Purtroppo però un dialogo si costruisce se, come minimo, ci sono due voci e, fino ad oggi, il nostro è stato un costante monologo. Detto questo, non ci perdiamo d’animo. Abbiamo già programmato e stiamo spedendo le convocazioni per un nuovo incontro in via Garibaldi con le Regioni, le associazioni di categoria e Trenitalia”.
Massimo Trespidi (presidente della Provincia di Piacenza)