Il 12 ottobre 2009 il capogruppo della Lega Nord in Provincia e vicesindaco di Caorso, Stefano Cavalli, oggi consigliere regionale dell’Emilia Romagna, dopo aver condiviso di fatto la mozione presentata dal sottoscritto, in cui chiedevo al Consiglio Provinciale un’espressione di “ferma contrarietà al ritorno del nucleare a Caorso”, inspiegabilmente insieme alla sua maggioranza decise di votare contro. Contro il nucleare? No. Contro la mozione.
Un nuovo testo della mozione, concordato con lo stesso Cavalli, è stato presentato il 4 dicembre successivo. Ma, in quell’occasione, il consigliere leghista non si è presentato. Nello stesso consiglio provinciale, il collega leghista Massimiliano Dosi prese le sue difese sostenendo che “visto che i siti si decidono a febbraio, possiamo aspettare la scelta del Governo e poi prendere una decisione”.
Siamo a settembre. Il Governo, come al solito, non ha deciso ma questi sette mesi sono stati provvidenziali per il consigliere Cavalli che ha maturato una sua posizione: “Chi, come me, è di Caorso, sa bene quanti problemi e preoccupazioni derivano dall’abitare in prossimità di queste istallazioni. Considerato che, stando a quanto dichiarato dalla Sogin, la scelta dei siti non sarà imposta dall’alto ma concordata con regioni e comuni, ho presentato un’interrogazione con la quale chiedo di conoscere la posizione dell’esecutivo guidato da Errani in materia».
La posizione dell’Emilia Romagna è sempre stata chiara. E lo era anche all’epoca della presentazione delle mozioni in Consiglio provinciale. Forse “all’insaputa” del consigliere Cavalli. Quello che, invece, continua a rimanere a nostra “insaputa” sono le decisioni del Governo e una chiara posizione dell’attuale amministrazione provinciale.