Boiardi: per giustificarsi sul caso De Rica, Pozzi si prende falsi meriti

Filippo Pozzi, in risposta alla lettera di Franco Timpano, scopre con “sorpresa dai giornali la decisione di Conserve Italia di appoggiarsi ad un soggetto estero per aggredire nuovi mercati”. Tradotto, lo storico marchio De Rica lascia l’Italia segnando così una pesante sconfitta per il sistema agroalimentare piacentino. Il presidente provinciale di Coldiretti Luigi Bisi definisce l’operazione “uno scempio” ed “esempio di come non si faccia nulla per valorizzare il lavoro degli agricoltori”.

Radio Sound

Nella lettera di risposta l’assessore provinciale non trova niente di meglio da dire se non incensare l’attuale amministrazione che “in un solo anno, ha dimostrato di fare quadrato attorno al comparto del pomodoro facendo la sua parte” portando come esempi positivi il Distretto del Pomodoro e la prosecuzione dell’attività di Emiliana Conserve. Pozzi si prende i meriti di iniziative non certo sue. Ricordo all’assessore che il Distretto del Pomodoro è stato immaginato, costruito e realizzato grazie alla volontà degli operatori e delle Province di Piacenza, Parma e Cremona (a cui poi si è aggiunta Mantova) nel luglio 2007.

Se l’agricoltura piacentina da febbraio 2007 ha potuto contare su un’azienda che ha garantito produzione e occupazione lo si deve all’accordo sottoscritto tra Conserve Italia ed Emiliana Conserve, finalizzato al mantenimento dello stabilimento di Podenzano per il quale era prevista la cessazione della produzione e la creazione del polo logistico. Accordo siglato con l’impegno dell’amministrazione provinciale da me presieduta, dai sindaci di Podenzano e Alseno che confermavano la disponibilità a fare la propria parte sia con gli strumenti di programmazione a sostegno di sviluppo e occupazione, che sensibilizzando i produttori locali, con la garanzia che l’operazione avvenisse nella prospettiva di un reale sviluppo nel territorio delle attività di Emiliana Conserve e di Conserve Italia.

Pozzi, che si vanta della capacità dell’amministrazione Trespidi di fare quadrato, non si chiede perché un pezzo così importante del comparto del pomodoro non si è rivolto alla Provincia per un’operazione così devastante per il territorio piacentino? E’ stato fatto veramente a sua insaputa o il virus della Scajolite ha colpito ancora? In entrambi i casi, se questioni vitali per l’economia locale passano sopra l’edificio di via Garibaldi (o di via Colombo) senza che nessuno se ne occupi, c’è da preoccuparsi seriamente.