I Giovani dell’Italia dei Valori di Piacenza pongono l’attenzione al delicato tema della disoccupazione giovanile
I consueti studi realizzati dall’Istat hanno portato alla luce dati inoppugnabili: in Italia la disoccupazione giovanile, a luglio 2010, si è assestata intorno al 26,8 %, mentre la media dell’euro-zona è leggermente migliore, di poco sotto al 20%. Ciò dimostra ancora una volta che la nostra generazione under 30 sta pagando molto più pesantemente di altre gli effetti della crisi economica. Altrettanto facile è tradurre in pratica le sopracitate affermazioni, infatti basta mettersi nella testa di un imprenditore italiano che in tempo di crisi si è visto costretto a tagliare parte del personale. Ebbene, per un puro calcolo di opportunità economica sono stati lasciati a casa gli assunti con contratto a tempo determinato ergo i più giovani, in altre parole coloro che avevano e hanno meno protezione e meno diritti. L’allargamento dei contratti aticipi in un sistema come il nostro, conseguentemente alla recessione, è stato quindi letale. L’obiettivo di creare maggiore occupazione col teorema della flessibilità è fallito, scaricando un peso enorme sulle spalle dei giovani italiani in una società come la nostra dai connotati strettamente clientelari e certamente poco meritocratica. Una situazione di difficoltà oggettiva per una generazione accusata spesso ingiustamente di scarso spirito d’iniziativa. La politica dovrebbe agire in fretta per mettere in campo misure adeguate per risollevare la situazione; per questo il Dipartimento Economico dell’Italia dei Valori ha già fatto alcune proposte fra cui una serie d’incentivi e misure per l’assunzione di giovani a tempo indeterminato (possono essere consultate sul sito centrostudifolder.it). Esortiamo perciò il Governo a varare, una volta tanto, un provvedimento che possa servire alla collettività anziché ad un uomo soltanto.
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