E’ partita nei giorni scorsi la vendemmia 2010, con le uve per basi spumanti. Se pur in ritardo di una decina di giorni rispetto alle ultime annate, ma nella norma come tempistiche degli anni passati, le previsioni sono più che positive, con punte di eccellenza, sebbene la cautela sia d’obbligo, poiché le condizioni metereologiche delle prossime settimane saranno determinanti.
“La prospettiva di produzione, dichiara il responsabile della commissione vitivinicola di Coldiretti Piacenza Achille Bertè, è in linea con la vendemmia scorsa, salvo per certe varietà, come ad esempio la Bonarda, che dovrebbero essere più abbondanti, anche se è necessario considerare che il 2009 per questo vitigno, in particolare, era risultato un anno con scarsità produttiva. Pertanto possiamo affermare con certezza che la qualità delle uve ha tutte le caratteristiche per fare ottimi vini. E’ quindi fondamentale, prosegue Bertè, che una simile qualità del prodotto in vigna trovi un adeguato riscontro nel prezzo pagato ai produttori, senza cedere a chi nella filiera gioca al ribasso per rifornirsi di prodotto agricolo a prezzi stracciati. Dalle prime indiscrezioni i prezzi dovrebbero mantenersi in linea con la vendemmia passata, con un tendenziale aumento per le uve a bacca bianca, in primis l’Ortrugo. Ma siamo, tuttavia ugualmente preoccupati, per alcune situazioni di mercato, che ci fanno sorgere il sospetto di una fase attendista da parte dei principali acquirenti imbottigliatori, con una evidente intenzione di sfruttare, attraverso una speculazione al ribasso dei prezzi, le eventuali eccedenze produttive”.
“E’ importante ribadire, sottolinea il presidente di Coldiretti Piacenza Luigi Bisi, che i nostri vini possono contribuire a rilanciare il prodotto piacentino e concorrere a farlo diventare il simbolo riconoscibile e spendibile per la nostra provincia e per l’intero comparto. Certo sarà indispensabile che tutti i locali attori della filiera del vino si rendano conto che per andare in questa direzione occorre migliorare continuamente la qualità nel vigneto e dare il giusto valore a questa qualità, senza farsi fuorviare da chi vorrebbe produrre i nostri patrimoni enologici non acquistando uva, ma semplicemente documenti di accompagnamento”. “Coldiretti, conclude Bisi, intende governare anche questo processo affinché venga effettivamente valorizzato un comparto fondamentale per l’economia della nostra provincia. A tal fine vogliamo sollecitare le strutture responsabili ed operanti nel settore, in primis il Consorzio Vini Doc, affinché vengano attivati tutti i meccanismi di controllo per la tutela delle nostre denominazioni”.
E proprio nei giorni scorsi, sono stati pubblicati in Gazzetta ufficiale le modifiche ai disciplinari di produzione dei vini piacentini, che andranno in vigore da questa campagna vitivinicola, importante è ricordare che si è voluto estrapolare dal disciplinare dei Colli Piacentini uno specifico disciplinare per i nostri vini principi, ovvero Gutturnio e Ortrugo per avere maggior tutela e valorizzazione delle nostre tipicità.