L’Assessorato regionale alla Sanità risponde in merito ad un’interrogazione del Consigliere Regionale Andrea Pollastri in cui si chiedevano lumi sulle Aziende di servizi alla persona (ASP) in particolare relativamente al loro ruolo rispetto ai Comuni e all’obbligo di affidare, al fine dell’accreditamento con l’ASL, ad un unico gestore (pubblico o privato) tutti i servizi. (In allegato il documento)
In merito alle risposte fornite Pollastri segnala quanto segue: “Ci troviamo ad affrontare ancora una volta difficoltà interpretative e gestionali conseguenti ad una decisone ideologica della Regione che ha inteso sopprimere le IPAB e, invece di favorire la privatizzazione di questi Enti come ha fatto la Lombardia, ha creato nuovi carrozzoni pubblici, le ASP, che ovunque stentano a decollare o, laddove sono nate, sono fonte di continui problemi. Sulla carta è tutto molto semplice: i Comuni definiscono i servizi da affidare e le ASP fungono da braccio operativo sotto il controllo dei Comuni, poi esse a loro volta possono o gestire direttamente tali servizi oppure darli ad un terzo soggetto, normalmente una cooperativa, che ha costi più bassi ed un funzionamento più elastico. IL problema è che in questi passaggi il controllo sfugge e, curando solo i prezzi bassi, si rischia di avere servizi scadenti a danno, soprattutto, degli utenti che, non dimentichiamolo, sono anziani, handicappati, non autosufficienti, minori, ecc. ossia la parte più debole della popolazione.
Oggi spesso vi sono gestioni miste: più cooperative o dipendenti pubblici affiancati alle cooperative che lavorano in una stessa struttura, in futuro ciò non potrà più esistere perchè ai fini dell’accreditamento (che significa ricevere importanti contributi da parte dell’ASL, contributi spesso necessari per l’esistenza stessa delle strutture) dovrà esserci un soggetto solo. Tale soggetto sarà scelto non con una gara d’appalto ma con l’invito diretto: il che significa regalare interamente servizi (e personale) alle cooperative che operano presso le ex IPAB con un enorme vantaggio per le cooperative stesse che si trovano a diventare monopoliste all’interno delle strutture. Le conseguenze sulla qualità del servizio, che diventa tutto ceduto ai privati, e sul personale pubblico che verrà dato in capo al gestore privato sono evidenti. Con questo sistema l’ASP diventerà uno scatolone vuoto la cui unica funzione sarà gestire il patrimonio immobiliare e, di tanto in tanto, procedere al rinnovo del soggetto gestore.”