"Non salterà nessuna testa" questo quanto emerso dalla brevissima conferenza stampa tenuta nel pomeriggio dal primo cittadino di Piacenza Roberto Reggi. Appena rientrato dalla vacanza in Sud Africa il sindaco ha espresso la sua volontà di fare chiarezza sul caso Cibic. Reggi si è preso le sue responsabilità politiche per quanto accaduto. Inoltre ha definito il caso "Palazzo Uffici" un questione prettamente tecnica in mano al direttore generale Massimo Gambardella, presidente della commissione esaminatrice.Fra le tante giustificazioni presentate a difesa della giunta di palazzo Mercanti il primo cittadino lancia anche una frecciata verso l’opposizione ed in particolare verso il consigliere di minoranza Filiberto Putzu, uno dei tanti artefici della scoperta del "caso Cibic".Il sindaco Reggi ha infatti definito "sciacallaggio politico" il comportamento dell’opposizione in merito alla questione Palazzo Uffici, sottolineando come Putzu continui a polemizzare sulle gare d’appalto vinte dalla maggioranza senza occuparsi dei problemi di quelle portate in giunta dal centro destra.Secca e perentoria la replica di Putzu che si è detto sorpreso delle parole del primo cittadino, invitandolo a leggere con più attenzione, ricordando a Reggi che negli ultimi 7 anni le gare d’appalto vinte dal centro destra sono state ben poche e comunque, specialmente in riferimento a quella delle farmacie comunali, si sono rivelate un business a favore del comune, per tanto ineccepibili.Sempre nel pomeriggio si è tenuta anche la riunione dei capigruppo presieduta dal presidente Ernesto Carini. Una seduta piuttosto turbolenta quella riunitasi per la discussione del caso Cibic, caratterizzata anche da un battibecco tra Carlo Mazza del gruppo misto e lo stesso presidente Carini. La proposta del centro destra era quella di tenere una nuova seduta per la discussione del caso già venerdì 5 giugno, mentre quella della maggioranza prevedeva una riunione da fissare per il 25. Si è giunti così ad un compromesso e quindi la seduta si terrà lunedì 15 giugno.