Due cittadini sudamericani sono stati arrestati dalla polizia municipale di piacenza in quanto irregolari nel territorio nazionale ai sensi della legge Bossi-Fini, e processati con rito per direttissima nella mattinata odierna.Il giorno 03 febbraio alle ore 10,30 circa una pattuglia del reparto motociclisti impegnata in attività di controllo di polizia stradale nella cittadina via Emilia Pavese, fermava per i controlli di rito un autocarro Nissan.Alla richiesta di fornire i documenti personali e relativi all’autocarro, il conducente esibiva una patente di guida peruviana, da cui risultava trattarsi di un cittadino peruviano di 44 anni, non avendo con se ne passaporto ne permesso di soggiorno; la pattuglia contattato il Capo servizio di turno procedeva ad accompagnare il soggetto presso la locale Questura per essere identificato attraverso i rilievi dattiloscopici e verificarne la posizione.Dagli accertamenti eseguiti è risultato che nei confronti del cittadino peruviano era stato emesso provvedimento di espulsione dal Prefetto di Lodi nel luglio del 2008, con intimazione a lasciare il territorio italiano con provvedimento del Questore di Lodi.Alle ore 15,00 la pattuglia unitamente al Capo Servizio di turno procedeva quindi all’arresto del cittadino peruviano per la violazione della legge Bossi-Fini, dandone comunicazione al Sostituto Procuratore della Repubblica che disponeva di condurre l’arrestato presso la camera di sicurezza della Questura.La pattuglia ha inoltre proceduto al controllo dei documenti relativi all’autocarro risultato di proprietà di una cittadina dell’Ecuador di 41 anni residente a Milano.Gli accertamenti eseguiti sulla carta di circolazione mettevano in evidenza che la stessa risultava in parte contraffatta in particolare per quanto riguardava il tagliando di revisione che si presentava con caratteristiche di stampa non conformi al modello originale; gli accertamenti effettuati presso il terminale della Motorizzazione Civile evidenziava come l’autocarro non risultasse in regola con la revisione periodica. I motociclisti procedevano quindi a contestare a carico del conducente la violazione dell’art.80 c.14 del Codice della Strada per omessa revisione (che comporta una sanzione pari a 155,00 Euro ed il ritiro della carta di circolazione) e la violazione dellart.489 del Codice Penale (per uso di atto falso).Alla proprietaria del veicolo che si è presentata nel pomeriggio presso la sede del Comando, veniva contestata la violazione dello stesso art. 80 c.14 del Codice della Strada e la violazione dell’art. 477 del Codice Penale in tema di falsità in atti.Nello stesso pomeriggio alle ore 17,00 circa un’altra pattuglia del reparto motociclisti mentre si apprestava a rientrare presso il Comando,notava nelle immediate vicinanze della sede del Comando, una autovettura in sosta con il motore accesso con a bordo due uomini coricati rispettivamente uno sul sedile anteriore e l’altro sul sedile posteriore del veicolo, che apparentemente sembravano dormire.La pattuglia ritenuta la situazione quanto meno strana, interveniva per verificare le condizioni degli occupanti, che riferivano alla stessa di essersi addormentati sulla vettura in attesa di un terzo conoscente che si trovava negli Uffici del Comando (risultato poi essere il cittadino arrestato nel pomeriggio).I motociclisti rilevato che gli occupanti del veicolo avevano un accento sudamericano e in ragione dell’arresto effettuato nel pomeriggio, richiedevano i documenti di identità ai due extracomunitari.Entrambi si dichiaravano cittadini Boliviani e mentre il primo esibiva a conferma un passaporto boliviano, il secondo non era in grado di esibire alcun documento di identità.Informato il Capo Servizio di turno che provvede a far intervenire a supporto una seconda pattuglia di motociclisti, i sedicenti cittadini boliviani venivano accompagnati presso la Questura per gli accertamenti del caso.I rilievi dattiloscopici e le risultanze della consultazione degli archivi informatici AFIS e SDI nel confermare la nazionalità boliviana dei due, entrambi domiciliati nel milanese, permettevano di evidenziare che a carico degli stessi vi erano provvedimenti pendenti.In particolare il primo R.J.F. di anni 33, risultava già colpito da provvedimento di arresto ai sensi della legge Bossi-Fini, mentre il secondo MSMM di anni 26, risultava destinatario di un decreto di espulsione del Prefetto di Novara del Dicembre 2008 seguito dal successivo ordine di allontanamento dal territorio dello stato del Questore di Novara.Mentre il primo veniva quindi affidato alla Questura per gli atti di competenza, per il secondo i motociclisti procedevano all’arresto ai sensi della legge Bossi-Fini, sentito il Magistrato di turno.L’Ufficio di Polizia Giudiziaria del Comando ha seguito gli atti relativi alle comunicazioni di reato inviate alla Procura della Repubblica.Nella mattinata odierna 04 Febbraio, sono stati celebrati i processi con rito di direttissima per entrambi gli arrestati.