Dal porto di La Spezia cocaina diretta al mercato piacentino, dieci arresti

Dal ritrovamento e dall’arresto di un 54enne residente a Cortemaggiore, un duro colpo allo spaccio. I fatti risalgono al settembre 2017 quando i carabinieri, intervenuti per un accertamento, rinvenirono nell’abitazione dell’uomo 110 grammi di cocaina e oltre cento munizioni di diverso calibro. Da lì partirono indagini sfociate nella maxi operazione di martedì scorso che ha portato all’arresto di dieci persone.

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Le indagini hanno condotto i carabinieri del Nucleo Investigativo al porto turistico di La Spezia, centro di smistamento di ingenti partite di cocaina provenienti a quanto pare dall’Albania. Proprio un gruppo composto da quattro uomini di origine albanese, uno dei quali impiegato come skipper in quel porto, gestivano il traffico di polvere bianca facendolo arrivare via mare. A loro volta vendevano la droga a un secondo gruppo, composto da sei piacentini, i quali spacciavano lo stupefacente a Piacenza e provincia.

Gli inquirenti hanno calcolato un giro di spaccio in grado di fruttare ai sei circa 12mila euro al mese: un etto di cocaina a settimana per circa quaranta cessioni al giorno. Una sorta di spaccio a domicilio con la droga consegnata ai clienti direttamente a casa, all’interno delle cassette delle lettere o tra i contatori.

Secondo le risultanze investigative, gli albanesi finanziavano l’acquisto all’ingrosso della cocaina compiendo furti in abitazioni e ville, principalmente nella zona di Firenze: otto i colpi contestati per ora ai malviventi.

Gli arrestati sono quattro uomini residenti a Cortemaggiore di età compresa tra i 49 e i 54 anni, un 39enne di Caorso e una 40enne residente a Borgonovo. Gli albanesi arrestati, invece, sono per ora solo due, entrambi 30enni. Altri due sono tuttora latitanti anche se i carabinieri sarebbero già sulle loro tracce. Tutti devono rispondere di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.