Stranieri sfruttati in un vigneto del Pavese, arrestati due indiani per caporalato

Si imbattono in un osso, indagini in corso

Costretti a lavorare in condizioni non idonee a meno di cinque euro all’ora. Un caso di caporalato scoperto i carabinieri di Montù Beccaria, in provincia di Pavia. Due indiani di 41 e 39 anni, residenti a Cortemaggiore, stavano trasportando una decina di uomini di origine africana stipati a bordo di un furgone, diretti in un vigneto di San Damiano al Colle, sempre nel Pavese. Proprio durante il tragitto, il mezzo è stato fermato da una pattuglia dei militari dell’Arma che dopo aver compreso ciò che stava accadendo ha fatto scattare le manette ai polsi dei due indiani. Dovranno rispondere di “intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro”.

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Dalle indagini è emerso il coinvolgimento di una cooperativa piacentina che ogni mattina assumeva lavoratori in nero da impiegare in quel vigneto della provincia pavese per la raccolta dell’uva: i due indiani, in sostanza, si mettevano al volante del furgone e fungevano da autisti. Il presidente e il vicepresidente di questa cooperativa sono stati denunciati: secondo i carabinieri avrebbero reclutato almeno “quindici operai nordafricani impiegati in un lavoro presso terzi in condizioni di sfruttamento approfittando dello stato di bisogno”.