Dall’omicidio arrivano a scoprire un nutrito giro di spaccio, con parte della droga destinata al carcere. La squadra mobile della polizia, guidata da Serena Peri e coordinata dal pm Emilio Pisante, stava indagando sull’omicidio di Ervin Tola, 31enne albanese accoltellato la sera del 29 dicembre scorso davanti a un bar in via IV Novembre. Delitto per cui si trova in carcere il 26enne Gianluca Mazzarelli. Indagini durante le quali gli investigatori hanno ascoltato numerose telefonate di persone in qualche modo vicine ai protagonisti di questa tragica vicenda.
Ebbene, a un certo punto una donna, in una di queste intercettazioni, ha iniziato a parlare di una consegna di droga da effettuare in carcere alle Novate. Ma la sorpresa, per gli inquirenti, è stata ancora maggiore quando hanno scoperto che a parlare con la ragazza, una 22enne piacentina, era un detenuto, nella fattispecie il fidanzato della giovane, un marocchino di 28 anni, in carcere per reati legati allo spaccio. Con un telefono cellulare abusivo, lo straniero stava chiedendo alla compagna di portargli, in occasione della prossima visita, cocaina e hashish da distribuire anche ad altri detenuti.
La polizia ha deciso di intervenire presentandosi al colloquio prestabilito: era il 1 febbraio quando la 22enne è stata fermata all’ingresso del carcere delle Novate, proprio con la sostanza stupefacente. Per lei è dunque scattato l’arresto, mentre il compagno è stato raggiunto da una seconda custodia cautelare in carcere ed è stato trasferito al penitenziario di Modena. Ora la squadra mobile sta cercando di capire come il telefono cellulare sia entrato in possesso del marocchino, pare comunque che fosse finito tra le sue mani da pochi giorni.
Nel frattempo però le indagini sono proseguite e hanno permesso alla polizia di scoprire che la 22enne si era rifornita da un piacentino di 24 anni che dal 2016 gestiva un fiorente giro di spaccio, con circa 15 clienti affezionati. Anche per lui sono scattate le manette. Il 24enne si trovava agli arresti domiciliari: nel febbraio scorso, infatti, era stato fermato in auto a Piazzale Milano, di ritorno da Bergamo con 95 grammi di cocaina in tasca. Il giovane spacciatore poteva contare su tre complici: per il più attivo, un 23enne, è stato disposto l’obbligo di dimora, mentre altri due più marginali sono stati denunciati.