In occasione delle manifestazioni per i vent’anni di Progetto Vita, le istituzioni insieme agli atleti delle società sportive partiranno da piazza Cavalli per giungere al centro Maratona dell’Arena Daturi portando come testimoni i pettorali del Top Runner, protagonisti della 23esima edizione della Placentia Half Marathon for Unicef che si terrà il giorno dopo. Una camminata dal titolo “Una marcia in più” alla quale parteciperanno anche alcune delle 109 persone salvate in questi venti anni con i defibrillatori di Progetto Vita.
“Vogliamo far capire con questa iniziativa che dopo un arresto cardiaco non solo si può tornare a vivere, ma si può tornare a vivere dignitosamente e in forma fisica otimale. Il nostro obiettivo è quello di far capire alle persone che l’arresto cardiaco non è più un dramma ineluttabile, davanti al quale non si può che sperare, ma si può intervenire per cambiare il corso degl eventi” commenta la dottoressa Daniela Aschieri, presidente di Progetto Vita.
L’iniziativa è stata presentata in questura a Piacenza, la polizia di Stato, infatti, è partner dell’iniziativa: “Fin dalla scuola i poliziotti vengono addestrati all’uso del defibrillatore e oggi a Piacenza rappresentano un ingranaggio fondamentale del sistema di soccorso – spiega il questore Pietro Ostuni – noi dobbiamo essere vicini al cittadino in ogni modo e avere agenti pronti a intervenire in questi casi rafforza il nostro legame con la comunità”.
Fondamentale l’apporto del Coni, rappresentato da Robert Gionelli: “Oggi ci troviamo con Progetto Vita da una parte e polizia dall’altra, due realtà che hanno molto a che fare con lo sport. Lo sport, inatti, da una parte mantiene buona la salute e aiuta a prevenire arresti cardiaci o altre patologie, dall’altra ha una funzione sociale importante essendo in grado di allontanare i giovani dalla strada e dalla criminalità. Un sodalizio perfetto dunque”.