ell’ambito del progetto Napoleone wargame, il prezzo del trionfo, domenica 18 marzo visita guidata speciale alla Galleria Alberoni

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Domenica 18 marzo 2018, alle ore 16.30 nell’ambito del progetto Napoleone wargame, il prezzo del trionfo, promosso dal Comune di Piacenza, appuntamento alla Galleria Alberoni per una visita guidata speciale con letture e interventi musicali, che svelerà ai presenti lo straordinario salvataggio del Collegio Alberoni dalle soppressioni napoleoniche nonché altre vicende che videro il Collegio Alberoni protagonista in quegli anni. Per l’occasione ingresso è ridottissimo €. 3,50.

 

L’iniziativa narrerà infatti la strategia messa in atto dai Padri alberoniani e mostrerà i disegni di tecnica militare realizzati appositamente dagli alunni del Collegio che consentirono al Collegio di resistere alla soppressione.

La visita guidata sarà animata anche da letture tratte dalle Cronache di Antonio Dragoni, seminarista in quegli anni e testimone oculare degli avvenimenti che salvarono il Collegio.

Il percorso guidato sarà introdotto e concluso dall’esecuzione al pianoforte di brani musicali del tempo a cura di Elena Gobbi, direttrice dell’Accademia della Musica di Piacenza.

Il percorso guidato racconterà anche altri episodi che videro l’Istituto di San Lazzaro protagonista in quei difficili anni: dall’accoglienza a Fra Zaccaria dopo la soppressione del Convento di Santa Maria di Campagna, all’ospitalità a Papa Pio VI nel viaggio che lo conduceva prigioniero in Francia, fino alla nascita, per volontà del governatore del Ducato Moreau de Saint Mary, dell’Osservatorio Meteorologico del Collegio.

 

La presenza napoleonica a Piacenza e il Collegio Alberoni

La mattina del 7 maggio 1796, dopo il successo contro le truppe austro-sarde, entrarono a Piacenza 5000 granatieri e 1500 cavalieri dell’armata di Napoleone Bonaparte.

La permanenza delle truppe francesi nel ducato di Parma e Piacenza tra il 1796 e il 1799 creò enorme disagio alle persone vessate e ridotte alla fame da richieste continue di materiali e ingiustificata ubbidienza.

Per gli Istituti ecclesiastici fu un periodo di pretese di contribuzioni in denaro e vettovaglie, occupazione di spazi riservati alla vita religiosa, confische di beni, sottrazioni di opere d’arte e soppressioni di interi ordini con scarse attenzioni per il conseguente disagio.

Anche l’istituto di San Lazzaro attraversò, nel periodo napoleonico, una fase estremamente difficile e delicata a causa dei pesantissimi tributi imposti.

 

La strategia dei Padri vincenziani e i disegni che salvarono il Collegio Alberoni

La comunità dei professori e degli studenti di San Lazzaro non lasciò mai il Collegio nonostante l’intenzione da parte francese di trasformarlo in una scuola di artiglieria.

Gli studenti, definiti dal Generale Massena “porci in grassa” prestarono la loro opera nella delicata operazione di salvataggio del Collegio.

In accordo con il Superiore Carlo Aliora e il Procuratore Stefano Martinengo, un ristretto gruppo di studenti preparò una serie di disegni, di quelli che abitualmente venivano utilizzati per la dimostrazione e spiegazione di problemi di geometria, ma con descrizioni di bastioni, fiumi, siepi, figure di soldati, armamenti. Tutto per dare l’impressione che gli studenti trattassero strategia militare e problemi inerenti. La sapiente regia dei vincenziani Alliora e Martinengo in accordo con la famiglia del conte Domenico Scotti che nel dicembre 1797 ospitava il generale Massena, fece il resto. Venne organizzata una visita in Collegio con il Massena stesso e un generale del Genio militare i quali “casualmente” capitarono nell’aula di scuola dove i disegni erano appesi alle pareti ed alcuni studenti pronti a dimostrare alcuni problemi di tattica militare. Il messaggio che doveva passare era che sì, gli studenti in Collegio vestivano la talare, ma non erano assolutamente obbligati a prendere i voti tanto che dal Collegio stesso erano uscite persone come Gian Domenico Romagnosi, Melchiorre Gioia che erano già buone conoscenze degli interessati e pure l’ottimo dottore Domenico Ferrari, medico personale e stimatissimo della moglie di Massena.

 

Una visita guidata itinerante, con letture ed esecuzione di musiche del tempo

Il percorso avrà inizio nella Sala Arazzi alle ore 16.30 con l’introduzione di Maria Rosa Pezza e l’ascolto di musiche del tempo a cura di Elena Gobbi e dell’Accademia della Musica di Piacenza. La conclusione sarà sempre nella Sala Arazzi con l’ascolto di altri componimenti musicali.

 

La musica ai tempi di Napoleone

Elena Gobbi eseguirà alcuni brani della Messa, op. 86, scritta da Ludwig van Beethoven e dedicata sarcasticamente a Napoleone, componimenti di F.J. Gossec che esprimono in musica l’esaltazione del militarismo di Napoleone, e musiche russe che serviranno anche per rievocare l’episodio dei soldati Cosacchi accampati fuori dalle mura della città di Piacenza.

 

L’itinerario sarà animato da letture tratte dalle Cronache scritte da Antonio Dragoni, ai tempi studente alberoniano e testimone oculare degli avvenimenti accaduti in quegli anni.

La visita porterà poi nell’ambiente del Collegio dove il generale Massena vide i disegni di teoria e tecnica militare elaborati dagli studenti alberoniani e si convinse dell’opportunità di non chiudere l’Istituto.

 

Il percorso inoltre racconterà altri importanti episodi avvenuti negli anni dell’occupazione napoleonica e che videro il Collegio protagonista.

 

A seguito della soppressione degli ordini religiosi Fra Zaccaria da Piacenza, illustre botanico, dovette lasciare il convento di Santa Maria di Campagna per trovare ospitalità, fino alla morte, al Collegio Alberoni, al quale donò la sua ricchissima biblioteca naturalistica. (E’ in preparazione un importante volume dedicato al preziosissimo Hortus Siccus composto dal religioso botanico e custodito al Collegio.)

 

In quegli stessi anni in Collegio trovò ospitalità Papa Pio VI mentre veniva tradotto in Francia, come ricorda la lapide posta all’ingresso dell’Istituto di San Lazzaro

 

La visita guidata inoltre racconterà l’accoglienza a Carlo Emanuele IV di Savoia giunto in Collegio con il suo seguito nel dicembre 1798 e le vicende che portarono all’acquisto del latifondo di Cadeo ancora oggi parte del patrimonio alberoniano.

 

L’incontro tra i Francesi e il Collegio Alberoni generò anche realizzazioni importanti e ancora oggi attive. Fu il governatore del Ducato Moreau de Saint Mary, impressionato per l’attrezzatura del gabinetto di fisica, a chiedere a Padre Mantenga che il Collegio iniziasse la registrazione giornaliera dei dati atmosferici. Nasceva così l’Osservatorio meteorologico ancora oggi perfettamente funzionante.

Un pomeriggio per riscoprire una pagina di storia locale ancora poco nota, attraverso suggestivi ambienti del Collegio, letture storiche e musiche dell’epoca napoleonica.

DENTRO LA VISITA

 

COME SI SALVO’ IL COLLEGIO ALBERONI

DALLA CHIUSURA NAPOLEONICA NEL DICEMBRE 1797

 

 

IL passaggio e la permanenza delle truppe francesi nel ducato di Parma e Piacenza tra il 1796 e il 1799 fu pesantissimo per tutta la comunità per l’enorme disagio causato alle persone vessate e ridotte alla fame da richieste continue di materiali e ingiustificata ubbidienza.

Per gli Istituti ecclesiastici fu un periodo di pretese di contribuzioni in denaro e vettovaglie, occupazione di spazi riservati alla vita religiosa, confische di beni, sottrazioni di opere d’arte e soppressioni di interi ordini con scarse attenzioni per il conseguente disagio.

 

Anche la comunità del Collegio Alberoni ebbe a soffrirne pesantemente. Il Duca Ferdinando di Borbone scaricò sulla classe nobiliare del Ducato, ma soprattutto su alcuni istituti religiosi, tra i quali il Collegio di San Lazzaro, il peso della neutralità guadagnata pagando un ingentissimo tributo. Fu così che si svuotò la cassaforte delle tre chiavi contenente il generoso fondo di riserva disposto dal Cardinale Alberoni. Vennero accesi censi passivi sulla generosità di prestatori come il conte Domenico Scotti che si prodigò anche per evitare la chiusura del Collegio, si raccolsero ingenti quantità d’argento in oggetti tra cui il basamento del busto reliquiraio di San Vincenzo, si ospitarono per lungo tempo gli ufficiali francesi a tavola e gli ufficiali feriti nell’infermeria. Venne inoltre concluso l’acquisto del latifondo di Cadeo in conseguenza degli ingenti esborsi sostenuti.

 

La comunità dei professori e degli studenti di San Lazzaro non lasciò mai il Collegio nonostante l’intenzione da parte francese di trasformarlo in una scuola di artiglieria.

Gli studenti, definiti dal Generale Massena “porci in grassa” prestarono la loro opera nella delicata operazione di salvataggio del Collegio. Le modalità e il succedersi degli avvenimenti sono riportate nelle “cronache notabili” del Collegio Alberoni ma soprattutto ne è rimasto il racconto da parte di uno dei diretti interessati: l’allora studente Antonio Dragoni della camerata Filosofi.

 

In accordo con il Superiore Carlo Aliora e il Procuratore Stefano Martinengo, un ristretto gruppo di studenti preparò una serie di disegni, di quelli che abitualmente venivano utilizzati per la dimostrazione e spiegazione di problemi di geometria, con un registro particolare. Vennero arricchiti da immagini inusuali per il luogo di studio religioso: bastioni, fiumi, siepi, figure di soldati, armamenti. Tutto per dare l’inpressione che gli studenti trattassero strategia militare e problemi inerenti. La sapiente regia dei vincenziani Alliora e Martinengo in accordo con la famiglia del conte Domenico Scotti che nel dicembre 1797 ospitava il generale Massena, fece il resto. Venne organizzata una visita in Collegio con il Massena stesso e un generale del Genio militare i quali “casualmente” capitarono nell’aula di scuola dove i disegni erano appesi alle pareti ed alcuni studenti pronti a dimostrare alcuni problemi di tattica militare. Il messaggio che doveva passare era che sì, gli studenti in Collegio vestivano la talare ma non erano assolutamente obbligati a prendere i voti tanto che dal Collegio stesso erano uscite persone come Gian Domenico Romagnosi, Melchiorre Gioia che erano già buone conoscenze degli interessati e pure l’ottimo dottore Domenico Ferrari, medico personale e stimatissimo della moglie di Massena. Le conseguenze sono facilmente immaginabili.

 

La visita guidata speciale di domenica 18 marzo 2018 ricorderà l’episodio ripercorrendo i passi della delegazione in Collegio francese in Collegio e mostrerà alcuni dei citati disegni, i pochi che non si sà per quale motivo vennero trattenuti in Collegio in quanto, racconta Dragoni, il procuratore Martinengo li consegnò al Generale del Genio che ne fece richiesta dopo la visita.

 

In un percorso itinerante attraverso il Collegio Alberoni, verrà rievocato lo straordinario salvataggio dell’Istituzione dalle soppressioni napoleoniche.