Entreranno in vigore il 27 ottobre le due ordinanze, firmate oggi dal sindaco Roberto Reggi, volte a contrastare la prostituzione su strada e il deturpamento degli edifici pubblici e privati con graffiti e scritte. La prima prevede una sanzione di 500 euro nei confronti di chi verrà sorpreso, nel territorio comunale, a "contrattare ovvero concordare prestazioni sessuali a pagamento, oppure intrattenersi, anche asseritamente solo per chiedere informazioni, con persone dedite all’attività di prostituzione su strada o che per atteggiamento, comportamento e/o ostentazione di nudità manifestano di esercitare la suddetta attività. Se l’interessato è a bordo di un veicolo – prosegue il testo dell’ordinanza – la violazione si concretizza anche con la semplice fermata del veicolo stesso a fine di contattare la persona dedita alla prostituzione; consentire la salita sul proprio veicolo di uno o più soggetti come sopra descritti costituisce conferma palese dell’avvenuta violazione". Importante, all’interno del provvedimento, l’aspetto relativo alla tutela e alla protezione delle donne vittime di sfruttamento. Da dieci anni, il Comune di Piacenza è infatti inserito nel progetto statale "Oltre la strada", teso a garantire tutela e protezione alle donne vittime del crimine organizzato e comunque sottoposte a sfruttamento sessuale. Gli operatori delle forze dell’ordine che procedono all’accertamento e alla contestazione delle violazioni legate all’esercizio della prostituzione, informeranno le persone coinvolte della possibilità di accedere a questo progetto nazionale di recupero. La seconda ordinanza stabilisce invece che in tutto il territorio del Comune di Piacenza è vietato a chiunque danneggiare, deturpare, imbrattare con graffiti, scritti, affissioni, disegni o macchie gli edifici pubblici o privati, i monumenti, le chiese, le panchine, gli alberi e le aree verdi, le cabine, le targhe pubbliche e la segnaletica stradale, le carreggiate, i marciapiedi, i muri e l’arredo urbano in genere. "Qualora i proprietari o i locatari o gli utenti degli edifici – si legge nell’ordinanza – o chiunque altro abbia interesse alla cancellazione, non provvedano tempestivamente, e comunque entro 48 ore dalla constatazione, alla eliminazione dei deturpamenti di cui al punto precedente, tale operazione potrà venir eseguita d’ufficio senza obbligo di preavviso. Nei casi urgenti per motivi di ordine, di decoro o di opportunità, il Comune potrà provvedere alla immediata eliminazione dei deturpamenti. Resta a carico degli interessati provvedere a ripristinare, a propria cura e spese, l’intonaco, le tinte e comunque la superficie dei manufatti". Anche in questo caso, la sanzione prevista è di 500 euro. Nel frattempo nei giorni scorsi prime sanzioni da 50 euro per l’ordinanza anti bivacco: multati ai giardini Margherita tre bosniaci.