Sanità e welfare, Rizzi attacca Barbieri: “Vuole demolire un sistema costruito con fatica privatizzando i servizi”

Riceviamo e pubblichiamo.

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«La destra di Patrizia Barbieri vuole demolire il welfare così come è stato faticosamente costruito in questi anni in Italia e che a Piacenza rappresenta un’eccellenza universalmente riconosciuta». A pochi giorni dal voto, da Paolo Rizzi, candidato sindaco per il centrosinistra, parte una serie di bordate rivolte alla sua diretta concorrente. Bordate precise, mirate e che arrivano ora «perché è ora che i nodi sulle cose concrete stanno vendendo al pettine». Rizzi ha introdotto la conferenza stampa indetta questa mattina al point elettorale sul Corso «constatando l’ingenuità di chi, come me, dalla politica è davvero distante. Non come la Barbieri, che fa politica da vent’anni. Per tutta la campagna ho cercato di stare sui contenuti e di avere un atteggiamento improntato al massimo fari play. Purtroppo la mia avversaria, ora che si è entrati nel vivo, ha preferito usare toni ben diversi, dipingendo una realtà tutta a tinte fosche per promuovere un programma fatto di suggestioni irrealizzabili, copia-incolla di progetti già esistenti e leggende metropolitane». Ma oggi, dice Rizzi, è possibile contestare a Patrizia Barbieri intenzioni concrete, dichiarazioni virgolettate. «Oggi posso dire ai piacentini – prosegue – che scegliendo la destra accettano di demolire i servizi sociali così come li conoscono, lasciando campo libero a chi vuole estromettere il sistema pubblico dalla gestione e lasciare che siano i privati a decidere in autonomia».

E ancora: «Sappia Piacenza sul welfare, inteso sia come sanità che come servizi sociali, esiste una profonda differenza tra le nostre impostazioni e quelle della destra che potrebbero impattare in modo forte sulle famiglie, sull’organizzazione dei loro spazi di vita e di lavoro, sul loro carico economico». Prosegue Rizzi: «Tagli dei servizi e aumento di costi in cambio di più sicurezza, dice la destra; come se a noi non interessasse la sicurezza. E’ tra le nostre priorità assolute, invece, come tra le priorità di chiunque abbia buon senso. E’ l’impostazione generale che cambia, è la visione di città, di sanità, di servizi». «Sappiamo bene che ci sono le buche nelle strade e che i marciapiedi sono rotti – aggiunge il candidato – e il nostro impegno sarà rivolto a chiudere le buche e a riparare i marciapiedi, tant’è che abbiamo già annunciato un investimento da mezzo milione di euro da spendere entro i primi cento giorni di mandato sui parchi gioco e sulle frazioni che spesso si sono sentite abbandonate. Ma in periodo di ristrettezze economiche, se dobbiamo scegliere se mantenere un livello alto di servizi sociali per non abbandonare la povera gente o se riparare un marciapiede, scegliamo i servizi sociali, scegliamo la sanità».

Patrizia Barbieri, incalza Rizzi, sempre con riferimento al settore dei servizi sociosanitari, ha detto chiaramente di aver intenzione di lasciare che le tariffe vengano decise autonomamente dai singoli gestori. «Stiamo scherzando? Questo si tradurrebbe in aumento di costi per le famiglie e in welfare riservato solo a chi se lo potrà permettere». «Noi – prosegue Paolo Rizzi di fronte ai giornalisti intervenuti al point – siamo per un ruolo forte nella programmazione del pubblico senza il quale il mercato in breve sfuggirebbe al controllo, sia in termini di costi, sia in termini di formazione e controllo delle professionalità. A fronte di chi disimpegna e smantella, voglio ribadire invece la mia fiducia nel sistema integrato tra pubblico e privato sociale che ha fatto della Regione Emilia-Romagna un’eccellenza europea e che a Piacenza ha portato il livello dei servizi sempre più in alto».

E arriva anche la risposta sui 2 milioni e mezzo di euro in contributi nel sociale che la Barbieri definisce non rendicontati: «Sono tutti rendicontati, invece. Si tratta di contributi dati alla povera gente, ai piacentini che si trovano in difficoltà e che sono assegnati in base a criteri definiti». E tra i beneficiari, precisa Rizzi, c’è anche il Telefono Rosa a cui la Barbieri pare tanto affezionata.

Per quanto riguarda la sanità in modo più specifico, Paolo Rizzi contesta totalmente l’impostazione della destra secondo la quale andrebbe interrotto ogni piano di riordino. «Noi invece realizzeremo la Casa della salute e realizzeremo il nuovo ospedale, che vogliamo qui, a Piacenza, e non a Parma, a Carpi o a Modena. Magari la Barbieri lo vuole a Cremona, visto che è dalle sue parti. Noi vogliamo un’intera sanità provinciale organizzata per avere cure sempre più specializzate, con impianti e tecnologia all’avanguardia. Loro dicono no non solo al futuro ma anche a tutto ciò che è stato ottenuto negli ultimi anni».

E non è poco ciò che è stato ottenuto, sottolinea il candidato di centrosinistra, precisando che in attesa della realizzazione del nuovo complesso ospedaliero (che farà fare un salto di qualità a tutta la sanità piacentina) non starà certo con le mani in mano: «La prima cosa che faremo sarà chiedere all’Asl che Piacenza possa finalmente beneficiare di investimenti con il credito maturato in questi anni nei quali la spesa pro-capite dei piacentini, sempre in tema sanità, è stata più bassa che in tutto il resto della regione. E parliamo di 10 milioni di euro che potrebbero migliorare ulteriormente i servizi sanitari in attesa che si costruisca il nuovo ospedale, tra qualche anno».