Condannato per aver sequestrato e violentato donne, espulso dall’Italia si nascondeva a Piacenza

Arrestato richiedente asilo

Sottoposto a divieto di ritorno in Italia per 10 anni e con una lunga sfilza di gravi precedenti penali, si nascondeva a Piacenza. Arrestato dai carabinieri della Stazione Principale. Si tratta di un uomo di 51 anni e di origini bosniache.

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Nel 2008 l’uomo era stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale e sequestro di persona. In sostanza lo straniero, che all’epoca abitava a Milano, si fingeva giornalista di un noto organo di stampa e con quella scusa riusciva a invitare nella sua abitazione donne attratte da offerte di lavoro. Una volta in casa, però, il 51enne le violentava. Nel 2015 il tribunale di Bari ha deciso, dopo sette anni di reclusione, di espellere l’uomo dall’Italia con divieto di ritorno per dieci anni. E invece, una volta rientrato in patria, il bosniaco si è sposato con una connazionale assumendone il cognome: dopo aver rifatto tutti i documenti è rientrato nel nostro Paese.

Il 19 giugno scorso i carabinieri hanno incontrato l’uomo intento a passeggiare lungo il Pubblico Passeggio: alla vista dei militari il 51enne ha iniziato ad assumere atteggiamenti sospetti, agitandosi e cercando goffamente di mantenersi disinvolto. Un comportamento che ha convinto la pattuglia a richiedere i documenti: documenti perfettamente in regola se non fosse per l’assenza del visto di ingresso in Italia. In sostanza si trattava di un semplice timbro mancante, un dettaglio che però ha convinto i militari ad approfondire la questione conducendo il sospetto in caserma: lì è stato sottoposto a fotosegnalamento e riconosciuto grazie ad alcuni sofisticati software “presi in prestito” alla polizia municipale.

Dalle analisi è emersa la vera identità del 51enne e la sua storia. Resta da capire da quanto tempo fosse a Piacenza il soggetto: da quanto emerso pare che fosse ospitato da un parente all’oscuro del suo torbido passato. Anche a Piacenza si presentava come giornalista indipendente, freelance, medesima bugia raccontata ai carabinieri prima di essere smascherato. Alla fine è stato arrestato e sarà processato il prossimo 30 giugno.