Primo successo della camera all sky montata sulla terrazza degli Osservatori Meteo e Astronomico del Collegio Alberoni, nell’ambito della partecipazione dell’Istituto piacentino al progetto italiano PRISMA Prima Rete Italiana per la Sorveglianza sistematica di Meteore e Atmosfera, promosso e diretto dall’Istituto Nazionale di Astrofisica. Come segnalato dalla stampa e dai media nazionali nella notte dello scorso 30 maggio, a distanza di meno di 10 giorni dall’attivazione della camera del Collegio Alberoni e dalla sua presentazione nel corso della Notte Europea dei Musei, un bolide luminoso ha attraversato i cieli dell’Italia nord-orientale da sud verso nord.
Il fenomeno luminoso è stato visibile nel territorio della Lombardia, dell’Emilia e del Triveneto, con un boato ben percepito in alcune zone dell’area sopracitata. Il suggestivo episodio è stato anche il banco di prova del nascente progetto PRISMA, al quale partecipa anche il Collegio Alberoni di Piacenza, dedicato all’osservazione di meteore brillanti (fireball e bolidi), al fine di determinare le orbite degli oggetti che le provocano e delimitare con un buon grado di approssimazione le aree dell’eventuale caduta di frammenti per poter recuperare le meteoriti.
L’evento è stato rilevato da tre camere a grande campo della neonata rete PRISMA (Prima Rete Italiana per la Sorveglianza sistematica di Meteore e dell’Atmosfera) e da 4 camere dell’IMTN (Italian Meteor and TLE Network). Grazie all’elaborazione congiunta di questi dati effettuata in collaborazione con astronomi della rete gemella francese FRIPON (Osservatorio di Parigi), è stato possibile determinare la traiettoria con una buona precisione e delimitare l’area della possibile caduta di frammenti del corpo cosmico.
Fondamentale, insieme a quella di Rovigo e di Navacchio, è stata la ripresa del bolide effettuata della camera all-sky del Collegio Alberoni.
Nell’immagine allegata a questo comunicato stampa, montata dagli scienziati del progetto FRIPON, si può vedere il bolide catturato dalla camera del Collegio Alberoni e dalle altre 2 camere attive del progetto PRISMA.
Sul sito del progetto Prisma (http://www.prisma.inaf.it/) si trova anche il montaggio video delle riprese di Rovigo e Piacenza che hanno catturato la scia luminosa del bolide.
La zona più probabile interessata dalla caduta corrisponde al territorio del comune di Vigonovo (a est di Padova). Sulla base dell’esperienza relativa ad eventi analoghi, è comunque possibile che alcuni frammenti siano caduti in territori limitrofi.
Appena ottenuti i risultati del probabile punto di impatto un gruppo di astronomi dell’INAF-Osservatorio Astrofisico di Torino e dell’Osservatorio della Valle d’Aosta (OAVdA), coadiuvati dal Presidente della associazione Meteoriti Italia, Umberto Repetti, ha effettuato una perlustrazione nella zona. Una ricognizione aerea era già stata effettuata dal collega e pilota Prof. Roberto Ragazzoni dell’INAF-Osservatorio Astronomico di Padova. È subito apparso chiaro che la ricerca di meteoriti su un terreno densamente coltivato con macchie di bosco e numerosi canali sarebbe risultata molto difficile perché ci si aspettano frammenti meteoritici di piccole dimensioni.
Il Progetto Prisma
Il progetto PRISMA, promosso dall’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), si articola attraverso una rete di videocamere all-sky, installate in diverse località del territorio italiano, da dedicare all’osservazione di meteore brillanti – i cosiddetti “bolidi” – con il fine di determinare le orbite degli oggetti che le provocano e delimitare con un buon grado di approssimazione le aree dell’eventuale caduta di meteoriti, che può essere associata a questi eventi.
L’obiettivo finale del progetto è quello di creare una rete di stazioni osservative, con maglie che non superino i 100 km di ampiezza, che si estenda su tutta l’Italia e che coinvolga soggetti pubblici e privati impegnati nella ricerca scientifica, nella divulgazione della scienza, nell’insegnamento. Una volta realizzata compiutamente, questa rete potrà interconnettersi con analoghi programmi già in funzione o in corso di realizzazione in Francia (rete FRIPON), Spagna e centro Europa.
Il progetto Prisma è stato attivato nello scorso mese di marzo con l’accensione delle prime quattro camere; si prevede entro la fine dell’anno di installare oltre 20 “occhi” che osserveranno e registreranno in rete le meteore.
PRISMA tra Astrofisica e Meteorologia
Il monitoraggio sistematico della copertura nuvolosa e dell’attività elettrica sarà usato per la validazione di modelli meteorologici. I dati raccolti in maniera sistematica contribuiranno al perfezionamento dei modelli di interazione dei corpi cosmici con l’atmosfera che a tutt’oggi presentano ancora molte lacune a causa della mancanza di dati osservativi di qualità.