L’ANIMA DELLE COSE – 6° laboratorio internazionale di Teatro Gioco Vita sull’ombra e il teatro d’ombre 15 maggio-2 giugno

L’ANIMA DELLE COSE
Le ombre nelle arti visive e le loro relazioni con il teatro d’ombre contemporaneo

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6° laboratorio internazionale di Teatro Gioco Vita sull’ombra e il teatro d’ombre

A cura di Fabrizio Montecchi e Nicoletta Garioni
dal 15 maggio al 2 giugno 2017 all’Officina delle Ombre di Piacenza
Parte oggi il 6° Laboratorio internazionale di Teatro Gioco Vita sull’ombra e il teatro d’ombre del ciclo “L’arte immateriale”: l’edizione 2017 si terrà dal 15 maggio al 2 giugno all’Officina delle Ombre di Piacenza, l’atelier del centro di produzione teatrale diretto da Diego Maj. Sarà dedicata alle ombre nelle arti visive e alle loro relazioni con il teatro d’ombre contemporaneo e avrà per titolo “L’anima delle cose”. A curare il progetto, Fabrizio Montecchi e Nicoletta Garioni.
Il percorso è organizzato da Teatro Gioco Vita in partnership con l’Associazione Amici del Teatro Gioco Vita nell’ambito del programma “InFormazione Teatrale”. Come nelle passate edizioni del Laboratorio internazionale, sono attesi allievi oltre che dall’Italia, da diversi paesi europei ed extraeuropei, tra cui Stati Uniti, Malaysia, Germania, Svezia, Giappone, Irlanda, Francia e Russia.
Molti sono gli artisti visivi che oggi fanno uso dell’ombra come strumento d’espressione privilegiato. Non si tratta più, però, dell’ombra pittorica che ha attraversato la storia dell’arte ma di un’ombra spesso reale, che si materializza sotto gli occhi dello spettatore attraverso dispositivi proiettivi che traducono il reale tridimensionale in rappresentazioni d’ombra.
Quest’ombra assomiglia, sotto molti punti di vista, a quella che ha iniziato a frequentare la scena del teatro d’ombre contemporaneo da quando, negli ultimi trent’anni, esso ha incominciato a rivoluzionare i propri dispositivi, a smarcarsi dallo schermo fisso e a esplorare nuove forme di utilizzazione dello spazio, della luce e del corpo-oggetto.
Il laboratorio “L’anima delle cose” prende spunto dalle recenti esperienze legate all’ombra nel campo delle arti visive per cercare di capire quali sono le affinità e le differenze con il teatro d’ombre, e come quest’ultimo possa nutrirsene e fare proprie alcune di queste sperimentazioni, sia dal punto di vista delle tecniche che delle “drammaturgie”.
Il laboratorio sarà articolato in tre parti. “Dall’ombra al teatro d’ombre”: tecniche e linguaggi. “L’ombra nelle arti visive di ieri e di oggi”: storie, poetiche e protagonisti; dispositivi proiettivi comuni tra arte visiva e teatro d’ombre; drammaturgie dello spazio (esposizioni, installazioni, performance, spettacoli). Infine, esercizi di messinscena “trasversali”.
Il percorso formativo si concluderà con il consueto momento di confronto con il pubblico: appuntamento giovedì 1 giugno all’Officina delle Ombre di Piacenza con gli studi finali dei partecipanti al Laboratorio. L’esito è inserito nel cartellone “Pre/Visioni” (curato da Teatro Gioco Vita e Associazione Amici del Teatro Gioco Vita con il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano) della Stagione di Prosa 2016/2017 del Teatro Municipale. Gli studi originali presentati in questa occasione sono il frutto dell’esplorazione e della sperimentazione delle tante relazioni che sulla scena del teatro d’ombre contemporaneo intercorrono tra arti visive e ombra
Il 1° laboratorio del ciclo di Laboratori internazionali di Teatro Gioco Vita sull’ombra e il teatro d’ombre, “Il simulacro dell’ombra”, che si è tenuto nel 2012, indagava ruolo, tecniche e funzioni dell’oggetto-sagoma nel teatro d’ombre contemporaneo, con incursioni tra arte, fumetto, grafica e illustrazione. Si è poi passati ad analizzare nel laboratorio 2013 “La scena proiettiva: ombre e nuovi media”, con la collaborazione artistica su nuovi media e scena virtuale di Michele Sambin e Alessandro Martinello di Tam Teatromusica, il tema del teatro d’ombre e dei nuovi linguaggi della scena contemporanea. Tema principale del 2014 è stata la scrittura scenica nel teatro d’ombre contemporaneo in tutti i suoi aspetti: dispositivi proiettivi e scenografia; drammaturgia e testo; disegno e sagoma; suono e musica; azione e recitazione. Mentre nel 2015 si è lavorato su “Partiture per l’ombra”, la musica nel teatro d’ombre contemporaneo e nel 2016 a “L’ombra e il suo doppio”, il corpo nel teatro d’ombre contemporaneo.

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