In merito al Piano di riordino della Sanità Piacentina proposto alla Conferenza Territoriale Socio Sanitaria: “Siamo convinti che l’eccessiva frammentazione nella programmazione e gestione dei servizi all’interno Distretti Socio Sanitari ponga seri problemi organizzativi e di equità di accesso”. E’ la posizione del Movimento Democratico e Progressista:
“Un cenno preliminare riguarda il settore Socio Sanitario. Siamo convinti che l’eccessiva frammentazione nella programmazione e gestione dei servizi all’interno Distretti Socio Sanitari ponga seri problemi organizzativi e di equità di accesso. Riteniamo che la pianificazione Regionale funziona o funziona meglio laddove il Distretto Socio Sanitario coincide con un’unica unione dei Comuni o quantomeno dove il soggetto gestore è unico per tutto il Distertto. Al contrario l’estrema parcellizzazione e gestione attraverso le Unioni (troppe e troppo piccole) non consentirà, a nostro giudizio, nel medio e lungo periodo gestioni complete, efficaci ed efficienti di tutti i servizi socio sanitari. Questa è comunque una questione della quale devono farsi carico prima di tutto i Comuni e le Unioni.
Per quanto riguarda il Piano di Riordino della sanità Piacentina riteniamo che relativamente agli investimenti, alle risorse umane e alla poca chiarezza sulla futura Area vasta, permangano ancora alcune perplessità e crediamo sia necessario tenere aperto il dibattito e prevedere ulteriori momenti di approfondimento con i territori.
Perplessità rimangono anche sul numero delle Case della Salute e il loro livello di complessità . Ci è chiaro che, ad oggi , nella nostra provincia, possiamo parlare solamente di sperimentazione e che i contenuti delle Case della salute vanno definiti rispetto ai bisogni territoriali . Non esiste, a livello Regionale un modello unico. Per questo riteniamo che i futuri sviluppi siano approfonditi a livello territoriale con i soggetti pubblici (Comuni ,Unioni ,Distretti Socio Sanitari) ma anche con gli utenti, gli specialisti, i medici di base , gli infermieri ,organizzazioni sindacali e comunque tutti soggetti che saranno coinvolti nella nascita e nella gestione di questo importante tassello del nostro sistema socio sanitario. . Riteniamo ad esempio sottostimata la Casa della salute di S. Nicolò . Se rimane di primo livello gli spazi ci sembrano di fatto già tutti impegnati. Occorre riprendere con urgenza dibattito sulle tutte le Case della Salute Programmate, come si è cominciato a fare a Carpaneto”.
“Il Piano , nel suo complesso ,ci sembra condivisibile e riteniamo vada nella direzione giusta. La criticità nel campo della salute é chiaramente la cronicità delle patologie che si accompagnano ad una popolazione sempre più anziana. Di contro diviene sempre più necessario nell’acuzie la specializzazione e la capacità di innovarsi. La proposta di un organizzazione ospedaliera basata sull’intensità di cura va nella direzione, finalmente, di porre il paziente al centro dei percorsi di cura. Come la costruzione dei percorsi diagnostico terapeutici assistenziali (PDTA). Relativamente al Piano di Riordino della rete Ospedaliera riteniamo inoltre che la specializzazione degli ospedali, come ad esempio la creazione di un polo riabilitativo interprovinciale, sia l’unica soluzione per salvaguardare la sopravvivenza dei nosocomi stessi”.
“Un altro aspetto molto significativo é l’opportunità per tutte le professioni sanitarie di potersi esprimere al meglio fornendo nuovi servizi ai cittadini (ambulatori infermieristici/sociali/ integrati), in un ottica di medicina e di assistenza pro attiva e di iniziativa. Lavorando concretamente nel campo della prevenzione. Pertanto come ‘Art. 1 Movimento Democratico e Progressista’ auspichiamo che Il Piano di Riordino della Sanità Piacentina compresa la parte che riguarda la Riorganizzazione Ospedaliera , venga approvato al più presto”.