Il club Automotoveicoli d’Epoca festeggia 50 anni: festa nella “nuova” viale Dante tra i negozi aperti

Il CPAE (Club Piacentino Automotoveicoli d’Epoca) festeggia i suoi primi cinquant’anni. E’ una bella storia di passione e di successi. Mezzo secolo vissuto con lo stesso spirito: con la voglia di diffondere e tutelare la ricerca, il restauro e la conservazione di veicoli di interesse storico e, insieme, di far rivivere manifestazioni che, nella loro versione originaria, hanno segnato la storia dello sport automobilistico. Non solo quello locale.  Un passato riletto con consapevolezza che ha portato il CPAE ad essere uno dei sodalizi più importanti all’interno dell’Automotoclub Storico Italiano. Lo dimostrano i tanti premi che riempiono le pareti della sede di Fiorenzuola. Le Manovelle d’Oro ormai sono così numerose da essere difficili da contare, così come gli altri riconoscimenti internazionali. E poi ci sono le tante partecipazioni all’estero, a rappresentare l’Italia dell’auto, quella di oggi e quella di ieri (ma che grazie all’Asi non è perduta). L’ultima “missione” a Stoccarda, ad inizio marzo, a promuovere la Silver Flag, a far conoscere il nostro territorio e il carattere generoso e autentico della nostra gente. Come quello degli appassionati del club. Tanti, tantissimi, che domenica, insieme festeggiano con un raduno, proprio come avvenne nel ’67, da Piacenza a Travo. Da allora è cambiato il modo di intendere l’auto d’epoca. A metà degli anni Sessanta l’Italia aveva da poco concluso la motorizzazione di massa, con l’affermarsi sul mercato delle Cinquecento e delle Cinquecento. In un Paese che sull’onda del boom economico si sentiva proiettato verso il futuro non erano in molti a collezionare automobili. E i raduni sembravano momenti curiosi, persino un po’ bizzarri.

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Domenica sarà una grande festa. Vissuta con i soci che in questi anni sono stati sempre presenti, ma anche con quelli che si sono aggregati da poco e potranno mostrare, magari per la prima volta, i loro “gioielli”. Tra i tanti equipaggi al via anche i “pionieri” del Cpae a partire da Raffaele Rizzi, tra i fondatori e ancora oggi nel consiglio direttivo come segretario del sodalizio. O l’ingegner Giovanni Berzolla, presidente che fece rivivere la “Bobbio Penice”, quasi a ricordare l’ultima vittoria di Enzo Ferrari. E, ancora, Giorgio Corvi, pilota eccellente che prese parte anche alla Mille Miglia e che, tuttavia, non disdegna le auto d’epoca. Una storia di passione simile a quella di Massimo Meli, rallysta tra gli anni Ottanta e Novanta convertito ai modelli del passato, sotto la cui presidenza si iniziò ad organizzare la Silver Flag. Fino ad arrivare ad Achille Gerla, da oltre quindici anni alla guida del Club.

Da Piacenza a Travo, come nel 1967
Altro che l’ora legale. Domenica 26 marzo, il CPAE prova a riportare indietro le lancette del tempo di cinquant’anni. Proprio come nel ’67 organizza il raduno da Piacenza a Travo. Al “Raduno dell’Anniversario”, voluto per festeggiare il mezzo secolo di vita del club, parteciperanno sia i soci con le moto che quelli con auto. Il programma prevede il ritrovo a cominciare alle 8,30, in Piazza Cavalli. Applicate le “targhe celebrative” realizzate per l’occasione il variopinto carosello si metterà in moto alle dieci. Moto e auto, ordinate seguendo l’anno di costruzione. Le più antiche avrebbero potuto partecipare anche all’evento del ’67. Come la Sam del ‘24 di Giovanni Berzolla o la Balilla Coppa d’Oro, di dieci anni più giovane, guidata da Giovanni Pazzoni. Sono le stesse auto con cui presero parte alla prima edizione del raduno. Le vettture più recenti che prenderanno il via domenica da Piazza Cavalli, invece, negli anni Sessanta non erano neppure state progettate. Tra l’ottantina di vetture al via non mancano gli istant classic, come la Dodge Viper, le Porsche 993 o le Delta integrale, icone dei rally.

Il serpentone attraverserà il centro e si porterà nella zona di viale Dante per partecipare con le autorità cittadine ai festeggiamenti per la riqualificazione del viale. Si procederà poi per Travo seguendo un percorso panoramico. Arrivati a destinazione le vetture verranno parcheggiate nella storica Piazza Trento. I partecipanti avranno quindi la possibilità di visitare il Museo Archeologico. Seguiranno aperitivo e pranzo. Quindi le premiazioni non dettate da una classifica determinata dalla precisione con i cronometri ma, più semplicemente, dalla volontà di ringraziare chi, in cinquant’anni, ha reso il CPAE un simbolo dell’automobilismo storico riconosciuto dagli appassionati di tutto il mondo.

La storia del CPAE
Erano gli anni sessanta quando i primi appassionati piacentini d’auto e moto d’epoca incominciarono ad incontrarsi. Succedeva una volta al mese e sempre presso la “Famiglia Piasinteina”, un circolo che organizzava, e organizza, manifestazioni ed eventi a scopo benefico. Silvio De Poi, l’anima del gruppo, pensò che era ora di dare un valore a quel ritrovarsi, scambiare opinioni e condividere gli stessi interessi. Nacque così, nel 1967, il Club Piacentino Automotoveicoli d’Epoca, che per tutti diventò CPAE. All’inizio la sede fu fissata presso la stessa abitazione del De Poi, che nel frattempo era stato eletto Presidente. Ma erano tempi pionieristici e le attività erano molto limitate. Quando andava bene si faceva una passeggiata da Piacenza a Travo. Ma ogni volta, forse anche sull’onda del crescente interesse per i mezzi d’epoca che iniziava a correre per tutta la Penisola, il gruppo cresceva. “Facciamoci coraggio fu detto allora in una storica riunione del consiglio del Club – …organizziamo la rievocazione del Circuito di Piacenza del 1947!”. E così fu fatto. Era il 1969, e quell’anno la primavera favorì l’evento. Piazza Cavalli fu “invasa” da un centinaio di vetture che sfilarono poi per il centro storico della città e sul Facsal, il Pubblico Passeggio, che era stato, un tempo, il rettilineo di partenza del Circuito. Nel corso del raduno riapparve a Piacenza uno dei tre esemplari superstiti della Marchand, la sola marca automobilistica costruita a Piacenza.

Dopo la presidenza De Poi, l’incarico passò a Riccardo Bruzzi e poi all’ingegnere Giovanni Berzolla. Fu proprio durante il suo mandato che anche la Bobbio-Penice nel 1994 “rinacque”, sotto forma di raduno, prima, quindi come manifestazione con prove di abilità diventando uno degli appuntamenti più importanti organizzati tuttora dal Club. Il sodalizio cresceva, ormai i soci erano non solo piacentini ma provenienti anche da Parma e Cremona. Dopo Berzolla sono stati presidenti del CPAE Antonio Parella di Parma, Giorgio Corvi, conosciuto dalla Piacenza dei motori, sia per i suoi trascorsi sportivi nelle principali gare di velocità Mille Miglia compresa, che per l’avviata concessionaria situata in città. Ed è con lui che non poteva che nascere e crescere dal punto di vista organizzativo la rievocazione della Castell’Arquato-Vernasca (gara alla quale prese parte più volte).

Nel frattempo la segreteria del Club si era spostata a Fiorenzuola presso i locali dell’ Albergo-ristorante Domus, ora Concordia, di Raffaele Rizzi, uno dei soci più attivi anche a livello “radunistico” nazionale, dove dal 1986 è situata la Sede del Club.  Nel 1995 è la volta di Massimo Meli, il presidente più giovane del CPAE, durante il suo mandato, la “Castell’Arquato-Vernasca” è assurta a gara di regolarità ASI nazionale, e dalla “costola” di questa è nata la “Vernasca Silver Flag”, manifestazione unica, spettacolare la cui fama ha sorpassato i confini.

Per alcune edizioni si è svolto il raduno “Sulle ali della Melodia” che ha portato i partecipanti alla scoperta dei luoghi e delle arie Verdine, ed il Raduno motociclistico di Roveleto in onore di quello che probabilmente è la più grande personalità motoristica piacentina: il pilota Tarquinio Provini.

Da sempre il CPAE è federato con Automotoclub Storico d’Italia, per tutti l’ASI. Dal 1999 al 2000 è presidente Raffaele Rizzi e dal gennaio 2001 è presidente in carica il piacentino Achille Gerla. Nel 2002 il Club contava 540 soci ora nel 2012 oltre i 1200 e i veicoli a loro appartenenti sono più di 3000 e la gran parte certificati ASI. Da alcuni anni l’attività del Club, oltre a quella “radunistica”, si è ampliata includendo nel periodo invernale, alcune visite guidate a importanti collezioni e musei come Ferrari, Porsche, Alfa Romeo, Mercedes, Morbidelli Peugeot e Moulhouse. Dal 2007 il CPAE organizza, in collaborazione con il Liceo Artistico Cassinari di Piacenza l’ “estemporanea di pittura”, al termine della quale l’opera vincitrice diventerà il marchio dell’anno in corso, mentre dal 2006 in collaborazione con la sede di Piacenza del Politecnico di Milano viene organizzato “Cultura e Motori” un ciclo di conferenze con temi legati alla storia della tecnica motoristica e dei suoi protagonisti, senza trascurare gli studi attuali e gli scenari futuri. Negli anni 2004, 2005, 2006, 2007, 2008, 2010, 2011, 2012, 2013, 2014, 2015 e 2016 l’ASI ha premiato il CPAE con la “Manovella d’Oro” riconoscimento ricevuto per la qualità dell’organizzazione della “Vernasca Silver Flag”, nel 2009 il Club si è “accontentato” della menzione da parte dell’organo principale a capo del motorismo storico italiano; nell’anno 2005, sempre grazie alla “Vernasca Silver Flag”, in Gran Bretagna il sodalizio ha ricevuto l’ “International Historic Motorsport Awards” per la “Speed event of the Year”.

Al termine delle annate 2011, 2012 e 2013, il Club Piacentino Automotoveicoli d’Epoca grazie alla Vernasca Silver Flag, a riconferma di quanto fatto negli anni precedenti, è inserito tra le sei manifestazioni migliori al mondo alla fine vince sempre il Festival of Speed di Goodwood, ma per tutti i soci del Club portare il nome della provincia di Piacenza così in alto è stato un onore.

Dal 2006 il CPAE per mantenere informati i soci su tutto quello che viene organizzato pubblica, e spedisce a tutti i soci, con cinque uscite annuali il periodico “Ruote Libere”. Nel corso del 2010 il CPAE per essere sempre più vicino ai propri affiliati ha aperto una segreteria a Piacenza nei locali dell’ACI Piacenza in via Maculani. Presso le sedi di Piacenza e Fiorenzuola i soci possono svolgere il disbrigo delle formalità con l’ASI al fine di ottenere il riconoscimento di veicolo d’epoca, beneficiare della polizza, usufruire dei benefici fiscali concessi ai veicoli storici e l’assistenza per le certificazioni ASI.