Chiusura ponte sul Trebbia, si cerca ancora un guado: Rottofreno pronto a finanziare uno studio

Ponte sul Trebbia

Si è svolta ieri pomeriggio, presso la sede della Provincia, la seconda riunione del tavolo tecnico per la valutazione della fattibilità del passaggio alternativo al ponte sul Trebbia in occasione dei prossimi lavori che ne comporteranno la chiusura completa per un periodo massimo di 115 giorni. All’incontro, convocato dalla Provincia, hanno partecipato tecnici dei Comuni territorialmente interessati (Piacenza, Rottofreno e Calendasco), oltre ad AIPo, ARPAE ed Ente di gestione parchi.

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Nel corso della riunione sono state esaminate le risultanze del sopralluogo congiunto eseguito lunedì 13 febbraio u.s., sulla scorta delle quali il tavolo ha individuato tre possibili tracciati per la viabilità alternativa, analizzandone le criticità e i profili di fattibilità.

In particolare, sono stati valutati gli aspetti di compatibilità idraulica, le problematiche relative alla percorribilità da parte del trasporto pubblico e dei mezzi pesanti, oltre ai temi di particolare criticità inerenti al superamento delle limitazioni imposte dalla normativa ambientale sul S.I.C. (Sito di interesse comunitario) e sulla Z.P.S. (Zona di protezione speciale) presenti in loco; a ciò si aggiungono gli ulteriori vincoli derivanti dall’appartenenza della zona al Parco fluviale del Trebbia.

Attraverso uno specifico studio di fattibilità idraulica e ambientale, che potrebbe essere finanziato volontariamente dal Sindaco e dai componenti della Giunta del Comune di Rottofreno, saranno messe a confronto le ipotesi avanzate, al fine di pervenire alla scelta del tracciato meno impattante sia dal punto di vista idraulico che ambientale. Si ricorda, infatti, che la presenza di tre importanti manufatti di attraversamento del fiume (metanodotto, ponte stradale e ponte ferroviario) rende l’intera zona particolarmente vulnerabile sotto il profilo idraulico.

In occasione della prossima riunione si valuterà, quindi, se sia possibile superare i vincoli imposti dalla normativa ambientale e verificare la compatibilità idraulica. Saranno, infine, prese in considerazione le modalità di affidamento dei lavori da parte del costituendo consorzio di soggetti privati.