Il problema dei minori stranieri non richiedenti asilo e non accompagnati che si trovano nel nostro Paese e, nello specifico, in Emilia-Romagna, privi di assistenza e rappresentanza da parte dei genitori o di altri adulti legalmente responsabili, è oggetto di un’interrogazione presentata in Regione dal gruppo Lega Nord, primo firmatario Matteo Rancan.
Diverse indagini – ricordano i consiglieri – hanno riscontrato una vera e propria truffa a opera di famiglie albanesi che, sfruttando la normativa italiana, accompagnano i figli, dopo averli ben istruiti, presso strutture pubbliche come questure e prefetture dove i minori raccontano di essere arrivati autonomamente nel nostro Paese per ottenere vitto, alloggio e documenti. Il fenomeno colpisce in particolare Piacenza, dove un quarto degli 840 minori non accompagnati presenti in regione sono ospitati dal Comune capoluogo e di questi circa il 70% è di origine albanese. Anche a Forlì il problema ha assunto dimensioni preoccupanti, tanto che nel settembre scorso la Squadra mobile ha avviato un’indagine che ha portato alla denuncia di 41 adulti, tutti di nazionalità albanese, genitori o parenti dei minori abbandonati. Il reato contestato è quello di truffa aggravata allo Stato, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina aggravato e abbandono di minore. Inoltre sono stati denunciati anche 25 minori albanesi, indagati per truffa aggravata in concorso. “Tale situazione- denuncia il gruppo Ln- sta mettendo in grave crisi l’intero sistema dell’accoglienza dei minori non accompagnati, gravando pesantemente sui bilanci comunali (il costo giornaliero per il mantenimento di un minore non accompagnato è di circa 100 euro con una modesta quota di rimborso da parte dello Stato), oltre a rappresentare a tutti gli effetti una truffa nei confronti degli enti pubblici”.
I consiglieri leghisti chiedono quindi alla Giunta regionale “se, alla luce dell’accordo di cooperazione siglato a settembre 2016 con l’Albania, intenda intervenire al più presto interpellando le autorità albanesi al fine di ridurre il flusso di minori illecitamente introdotti nella nostra regione, facendosi portavoce presso le autorità competenti per una più celere analisi dei singoli casi di minori non accompagnati in modo da identificare eventuali illeciti e, dunque, procedere a un rapido rimpatrio dei non aventi diritto".
Rancan e colleghi vogliono infine sapere se l'esecutivo regionale intenda predisporre un piano e un tavolo di lavoro per affrontare il problema della sostenibilità economico-finanziaria del mantenimento di questi minori da parte dei Comuni, costituendosi parte civile nei processi.