Le classi multiculturali sono un problema, grave che il Comune le sostenga

“È assolutamente grave che il fenomeno della multiculturalità all'interno delle classi scolastiche venga assunto come fosse positivo e persino costruttivo”. Lo scrive Barbara Cremona, coordinatore provinciale di Forza Nuova.

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“Alimentare l'integrazione è solo un falso problema, un metodo efficace di distrazione per chi ancora crede nella favola dell'immigrazione come valore culturale aggiunto” continua Cremona, sottolineando come il Comune di Piacenza dimostri di non avere attenzione per altri problemi come l’edilizia scolastica.

 

IL COMUNICATO DI FORZA NUOVA

Nella giornata di martedì scorso sono stati resi pubblici, dopo la presentazione in Municipio, i progetti socio-educativi delle scuole di Piacenza che hanno ottenuto i fondi messi a disposizione, tramite bando, dall'Amministrazione comunale: inevitabile è stato l'adattamento al cambiamento che la nostra città sta subendo grazie ad una massiccia immigrazione, che per altro investe ormai gli ambienti scolastici di tutto il paese, modificandone negativamente l'aspetto e la coesione interna.

L'intervento in merito del movimento forzanovista piacentino si basa sul fatto che le nostre prerogative non riguardano soltanto economia, lavoro ed immigrazione, ma portiamo costantemente avanti le istanze del mondo studentesco, a cui dà voce il nostro movimento giovanile Lotta Studentesca, con l'ausilio del nostro supporto. Le ragioni le spiega il coordinatore provinciale del movimento, Barbara Cremona: "È assolutamente grave che il fenomeno della multiculturalità all'interno delle classi scolastiche venga assunto come fosse positivo e persino costruttivo, addirittura meritevole di attenzioni e supporti economici tanto quanto la piaga di bullisimo e cyberbullismo."

"Alimentare l'integrazione è solo un falso problema, un metodo efficace di distrazione per chi ancora crede nella favola dell'immigrazione come valore culturale aggiunto", precisa Cremona, "senza notare che è assente qualsiasi voce relativa alla sicurezza ed all'edilizia scolastica, che non dovrebbe venire a galla solo quando le scuole cadono a pezzi. Alle Amministrazioni vorremmo ricordare che le funzioni in materia di edilizia scolastica sono esercitate proprio da Regioni e comuni, secondo decreto legislativo n. 297, e che quindi è loro dovere tutelare il luogo fisico più importante per la formazione dei nostri figli."

"Continua a mancare la forma mentis della manutenzione", attacca il coordinatore, "e invece che consolidarla la si nasconde con il fumo negli occhi dei progetti per studenti stranieri, progetti-spazzatura che serviranno solo a qualche docente in cerca di "gloria". Parliamo, complessivamente, di quasi 200 mila euro che peggio di così non potevano essere impiegati."

"In un paese civile ed attento alle necessità della nuova generazione", conclude, "quella che dovrebbe essere maggiormente tutelata, non dovrebbe esserci spazio per le pagliacciate, ma senso della realtà e di responsabilità verso i nostri figli, i primi a cui dovremo rendere conto degli errori".