Il tour di Beppe Grillo “Io dico No” farà tappa a Piacenza. Appuntamento domani, mercoledì 30 novembre, alle 20 in piazza Sant’Antonino. Il leader del Movimento 5 Stelle sta infatti girando l’Italia per illustrare le ragioni del NO al prossimo referendum costituzionale per il quale si voterà domenica 4 dicembre.
“Un giro d’Italia in treno per dire no alla riforma Renzi-Boschi-Verdini che distrugge la nostra Costituzione. Un lungo viaggio di oltre 6.000 chilometri su treni regionali e traghetti per tutta la penisola da Nord a Sud, Sicilia e Sardegna incluse con 48 tappe in altrettante città”, così Grillo spiega il tour Io dico NO sul sito web del Movimento 5 Stelle.
IL COMUNICATO DEL MOVIMENTO 5 STELLE
I portavoce del Movimento 5 Stelle salgono in treno per l' #iodicoNoTour, che li porterà in giro per l’Italia a spiegare le ragioni del NO al referendum costituzionale del 4 dicembre. Un lungo viaggio di oltre 6.000 chilometri su treni regionali e traghetti per tutta la penisola da Nord a Sud, Sicilia e Sardegna incluse con 48 tappe in altrettante città. Il tour partito il 10 novembre scorso da Aosta si concluderà venerdì 2 dicembre a Torino. La tappa di domani 30 novembre si svolgerà a Piacenza.
Nel tardo pomeriggio i portavoce, tra cui Alessandro Di Battista, Vito Crimi, Danilo Toninelli e tanti altri parlamentari e consiglieri regionali, arriveranno in treno a Piacenza , dove è previsto un comizio in Piazza Sant'Antonino alle ore 20,00. Ad allietare la serata sarà presente il cantautore piacentino Edoardo Cerea che suonerà alcuni pezzi del suo repertorio.
Nelle piazze d'Italia e a bordo dei treni regionali i portavoce nazionali, europei, regionali, comunali parleranno con i cittadini e spiegheranno loro l'inganno del quesito truffa della 'riforma' Renzi-Verdini-Boschi.
Uno stravolgimento di ben 47 articoli della nostra Costituzione che toglierà potere decisionale al popolo con un Senato che non sarà più eletto dai cittadini, immunità per consiglieri regionali e sindaci nominati senatori dai partiti e che dovranno fare il 'doppio-lavoro'. Il tutto con costi del Senato sostanzialmente immutati (se si fosse approvata la legge taglia-stipendi M5S si genererebbero 87 milioni di euro di risparmi senza toccare la Costituzione, 30 milioni in più della 'riforma' Renzi). Regioni ed enti locali vedranno inoltre esautorati i loro poteri in tema di difesa ambientale e del territorio (non potremo opporci allo stoccaggio di scorie nucleari a Caorso) e saranno triplicate le firme per presentare leggi d'iniziativa popolare…Una controriforma a cui dire NO.
Nelle piazze e strade d'Italia e a bordo dei treni i cittadini potranno parlare con i portavoce M5S delle vere riforme che servono a questo Paese: lotta alla povertà e reddito di cittadinanza, una rete di trasporti locali efficiente, tutela del territorio, aiuti alle piccole e medie imprese, tutela del lavoro, lotta alla corruzione e le mafie, sicurezza.