Il vigente statuto dell’Associazione culturale islamica di Piacenza è stato modificato di recente, rispetto a quello registrato il 16 dicembre 2008 all'Agenzia delle Entrate, in alcuni punti significativi che restringono ancora di più i diritti dei soci, “figuriamoci se dissidenti”, che dovrebbero, al contrario, essere tutelati secondo gli indirizzi regionali riguardanti le "Modalità per la gestione del registro regionale delle associazioni di promozione sociale”. Lo segnala Tommaso Foti (Fdi-An) in un’interrogazione, dove ricorda che gli uffici regionali, in una nota del 28 dicembre 2015, “contestarono” al presidente di questa Associazione “palesi violazioni statutarie, a cominciare da quel socio, da ritenersi tale a tutti gli effetti, a cui non era ‘mai stato notificato l'atto di espulsione approvato dal Consiglio direttivo’”.
Foti afferma di non comprendere “il comportamento ondivago dei competenti uffici regionali che, chiamati a pronunciarsi su diversi esposti presentati singolarmente da soci dell’Associazione culturale islamica, in un primo tempo hanno opportunamente contestato al suo presidente alcuni fatti inoppugnabili, dai quali derivavano palesi violazioni statutarie, ma, al momento di assumere i conseguenti provvedimenti, hanno comunicato in modo salomonico agli interessati che ‘non si sono rilevate violazioni a norme nazionali e regionali tali da dover giustificare un intervento che rientri nella sfera di competenza di questa Regione’” .
Foti chiede quindi alla Giunta se intenda approfondire i fatti, visto che appare “inammissibile il cambio di rotta da parte degli uffici regionali, il che fa supporre che la Giunta abbia fornito un indirizzo politico diverso” dai criteri e dalle modalità di controllo previste dalla stessa amministrazione nei confronti delle organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale iscritte agli elenchi regionali.
Il consigliere sollecita inoltre l’esecutivo a confermare quanto previsto dalle proprie direttive e di conseguenza “l'adozione da parte degli uffici regionali dei dovuti provvedimenti quando si verifichino, come in questo caso, violazioni statutarie che non garantiscano più la democraticità” dell’organizzazione.
Foti, infine, viste le agevolazioni riconosciute alle associazioni di promozione sociale comprese quelle che le esentano dal rispetto delle norme urbanistiche, invita la Giunta a verificare il rispetto delle norme che disciplinano la funzione e l'attività di questa Associazione e a disciplinarne l’accesso alla sede da parte di non associati, in assenza di specifiche previsioni nelle norme statutarie e regolamentari.