Non è necessario sottolineare come le elezioni americane siano un affare non solo a stelle e strisce ma globale, un evento politico di caratura internazionale. Internazionale come il passaporto di Katia Tarasconi che parla anche americano, e infatti Tarasconi ai microfoni di Radio Sound 95 ha confessato di aver votato Hillary Clinton: “Più che un voto a Trump è stato un voto contro Hillary Clinton, non è una donna amata, non ha empatia, ha commesso una serie di errori che gli americani hanno giudicato troppo gravi. Non è stata in grado di attirare il voto degli afroamericani, degli ispanici, di quella fascia di popolazione che invece ha guardato a Trump come l’incarnazione del sogno americano, uno che ‘ce l’ha fatta’, che ha una moglie giovane e bella, insomma sono aspetti che contano per l’opinione pubblica. Anche parlare di voglia di cambiamento, certo è una componente ma teniamo presente che il nuovo presidente è uno dei più anziani degli ultimi anni. Io spero che il nuovo presidente lavori bene però devo confessare che la vittoria di Trump mi preoccupa”.
Diverso il commento del collega e avversario di Tarasconi, Tommaso Foti di Fratelli d’Italia: “Votare la Clinton era impossibile anche per gli stessi democratici americani, non l’hanno mai votata. E’ il voto di un’opinione pubblica che vede il ceto medio distrutto dall’incapacità politica, a fronte di un’amministrazione Obama che definire opaca è poco. Gli americani hanno capito che l’America, per essere forte, doveva rompere i ponti con una politica fallimentare che Clinton incarna perfettamente”.
“Negli Stati Uniti ha vinto la gente normale. Il voto che ha portato Donald Trump alla Casa Bianca è l’espressione del popolo che vuole ravvivare quel sogno americano disgregatosi negli anni di Barack Obama»”. Matteo Rancan, consigliere regionale della Lega Nord, commenta così la vittoria del tycoon eletto quarantacinquesimo presidente statunitense.
“La sua elezione – afferma – rappresenta un segnale fortissimo per le lobby, l’establishment, per tutti i disinformatori e i servitori del sistema “democratico” mondiale, i quali ricevono ora una sonora sberla. A casa nostra speriamo che il segnale venga correttamente interpretato dal Partito Democratico piacentino, tra i cui membri si è fatta notare la consigliera regionale Katia Tarasconi con il voto per Hillary Clinton in virtù della propria doppia cittadinanza. Dopo essersi un’altra volta schierati con i poteri forti, i dem nostrani si rendano conto che i cittadini hanno la forza per invertire la rotta. Il mondo infatti sta prendendo un’altra direzione e il mezzo che gli italiani avranno per cambiare sarà il no al referendum costituzionale del 4 dicembre, quando saremo chiamati a mandare un messaggio deciso ad un governo lontano dalla gente quanto lo è stato quello di Obama e quanto lo sarebbe stato quello proposto dalla Clinton. Dopo quella data, dovremo tornare alle urne per eleggere anche noi un governo che rappresenti il popolo”.